Breve nota: posizionato su un terreno di origine paludosa ma in seguito prosciugato, e situato fra il Palatino e il Campidoglio (due dei sette colli
di Roma), il Foro Romano vide le sue prime costruzioni intorno al VII sec. a.C. quando venne dato l'avvio all'edificazione di edifici adibiti alla vita
politica, giudiziaria, religiosa, commerciale e soprattutto sociale della città. Il recupero e restauro degli antichi edifici è stato avviato dal XVIII sec. e fino ad oggi continuano ad emergere nuovi reperti e resti di antiche costruzioni.
Tempio di Vesta
Situato nei pressi della Regia, il Tempio di Vesta è stato ricostruito più volte a causa degli incendi provocati dal fuoco che vi veniva conservato. I resti visibili attualmente appartengono alla ricostruzione avviata da Giulia Domna, la moglie di Settimio Severo, a causa dell'incendio del 191 d.C. La forma riprende quella del tempio dopo la ricostruzione successiva all'incendio del 64 a.C. (il famoso incendio di Roma di cui era accusato Nerone), nel quale venne modificato anche l'orientamento dell'area dell'Atrium Vestae allineandolo con l'asse principale del Foro. Grazie ad abbondanti integrazioni in travertino in epoca recente, è stato ricostruito il settore rivolto verso il Foro che riveste un nucleo circolare in opera cementizia. All'interno vi era un braciere dove veniva mantenuto un fuoco perenne a simboleggiare la dea. Si suppone che ci fosse anche una zona nascosta all'interno del tempio definita penus Vestae alla quale potevano accedere solo le Vestali; in questo luogo venivano conservati oggetti molto antichi e di notevole importanza tra cui il Palladio, il piccolo simulacro di Minerva che la tradizione vuole portato da Enea da Troia.