brevi cenni di nota
Posto al centro del semicerchio di colline che si protendono verso il Tevere e a una cinquantina di metri sul livello del mare, vicino al fiume e al suo guado a valle dell'Isola Tiberina e isolato su tutti i lati tranne quello settentrionale dove era unito all'Esquilino dalla Velia, il Palatino era il luogo più adatto per la creazione di un insediamento da dove potesse essere controllata l'area sottostante del Foro Boario. L'occupazione stabile del colle è testimoniata dai resti di un villaggio datato alla prima età del ferro (IX-VIII secolo a.C.) situato sulla sommità del Cermalus, il luogo dove la tradizione poneva l'abitazione di Romolo (Casa Romuli), e in accordo con la tradizione cronologica varroniana che fissava la fondazione di Roma, sul Palatino,sedici generazioni dopo la guerra di Troia, cioè nel 754-753 a.C. Il giorno della fondazione (il 21 aprile) era quello della festa per l'antico culto di Pales (divinità italica dei greggi e dei pastori) che avrebbe dato origine al nome del colle, il Palatium appunto. Fin dall'età arcaica il Palatino su il luogo preferito per le ricche dimore dei notabili della città: nella tarda età repubblicana vi abitarono Marco Emilio Scauro, Crasso,Cicerone, il triumviro Marco Antonio e infine Augusto; la scelta fatta da quest'ultimo venne seguita dai suoi successori che fecero costruire, nel corso della prima età imperiale, una serie di palazzi che trasformò il Palatino in un unico grande complesso:la fastosa residenza imperiale che finì con l'essere designata col nome stesso del colle, diventando così il "Palazzo" per eccellenza. Decaduto dopo che la corte venne trasferita fuori Roma (fine del III secolo e inizio del IV), il Palatino fu sede di re goti (come Teodorico) e di esarchi bizantini, poi anche di papi e imperatori del Sacro Romano Impero, fino a Ottone III. In seguito giunse il completo abbandono e il riuso con l'inserimento sul colle di chiese, conventi, case, torri e fortezze (da ricordare quella dei Frangipane), abbandono interrotto nel 1542 quando gran parte del colle venne trasformata, per ordine del cardinale Alessandro Farnese nella grandiosa villa degli Orti Farnesiani, giunta parzialmente fino ad oggi.
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