un inizio 2006 che parla di serie A
La vetta della classifica fà ben sperare all'obiettivo della seria A Per due stagioni consecutive la corsa verso la massima serie si è interrotta bruscamente ai play off. Risultato raggiunto a sorpresa due anni fa, da neopromossa, programmato dodici mesi or sono. Ma ora la Rebecchi non ha più intenzione di fermarsi. Nessuno in società lo dice apertamente, ma l'obiettivo della società gialloblù è quello di tentare il grande salto. Lo stile è sempre quello tipico della Rebecchi: mai fare il passo più lungo della gamba. Ed allora, un anno di assestamento in A2, un altro con mire più ambiziose ed ora, visto che in categoria la squadra di Barbieri ha dimostrato di poterci stare alla grande, si prova a colpire il bersaglio grosso. Per gioire ancora la società non ha lasciato nulla di intentato. Persa Vania Beccaria, pezzo da novanta dell'ultima stagione che ha ceduto alle lusinghe del ricchissimo Sassuolo, il diesse Mazzari ha modificato l'asse alzatore-opposto portando in gialloblù Elena Orozina, fresca di promozione in A 1 con Arzano, e la bulgara Elena Koleva, la scorsa stagione in A1 con Jesi. Nuove anche Laura Nicolini (anche lei proveniente dalla massima serie), Ramona Ghisleni, Maria Luisa Elli e Manuela Roani, che si vanno ad aggiungere alle confermate Michela Molinengo, Oaria Parenti ed alla polacca Aleksandra Przybysz, giocatrici di assoluto spessore per la categoria. Proprio Sassuolo dell'ex Beccaria sembra la rivale più accreditata, ma l'avvio di campionato ha fatto capire che la Rebecchi può recitare la parte della lepre. Una lunga serie di vittorie consecutive e il primato solitario non ha però fatto sbilanciare staff tecnico e società, perchè la Rebecchi è rimasta scottata dall'esperienza della scorsa stagione. A poche giornate dalla fine del girone d'andata guidava la classifica con sette lunghezze di vantaggio su Padova, patrimonio dilapidato in un paio di sciagurate gare contro formazioni di bassa classifica. Per questo nessuno si vuole sbilanciare prima del tempo. In A2 i valori sono molto simili ed ogni domenica è possibile rallentare la corsa, anche con squadre che, sulla carta, sembrano nettamente inferiori. Per questo nessuno esulta, almeno in pubblico, prima che la stagione entri nel vivo. Ma la Rebecchi difficilmente commette due errori uguali ed ora la squadra ha qualità per fare la voce grossa. E, si può star certi, lo farà fino all'ultima giornata.
Matteo Marchetti
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