Praticamente un campanile, una società - le squadre che vantano tradizione e forti ambizioni
Ci sono stati anni di maggior splendore per il movimento del calcio dilettantistico piacentino, quando cioè il Fiorenzuola esulava da questo contesto per togliersi soddisfazioni forse irripetibili in ambito professionistico, sino a sfiorare la promozione in serie B, e le colonie nostrane rapportate ai campionati d'Eccellenza e Promozione erano numericamente più importanti. Il fascino del campanile, peraltro, continua ad imperversare e pur con tutte le difficoltà economiche figlie di minori introiti versati da dirigenti e sponsor, sono sempre circa una sessantina le realtà dilettantistiche, ben organizzate, che tra città e provincia continuano ad operare con grande impegno, costituendo punti di riferimento ben delineati e socialmente imprescindibili per l'esercito di ragazzi che tra le tante discipline sportive in voga preferisce tuttora sposare la causa del pallone. Fiorenzuola in pole position, nella scala gerarchica dei valori, e capace in questa prima parte della stagione non solo di assumere il comando nella classifica del proprio girone d'Eccellenza, ma pure di resuscitare l'entusiasmo che era andato assopendosi negli appassionati tifosi della località valdardese. L'immediato ritorno in serie D non è certo un semplice miraggio per la squadra guidata dal bravo Massimo Perazzi e chissà che sulla sua scia non rifioriscano in breve forti ambizioni anche da parte delle società di gradini inferiori che ultimamente le hanno messe da parte. In Promozione, invece, la pattuglia piacentina è tornata ad essere piuttosto sostanziosa, grazie al salto in avanti compiuto dal Bettola di Francesco Bianchi, ma pure a causa del passo da gambero effettuato dalla Pontenurese di Ermanno Guglielmetti, che hanno affiancato due realtà consolidate in categoria quali la Pontolliese Libertas di Gaudino e Tacchini e, soprattutto, il Pro Piacenza di Beppe Avella, Paolino Maccagni e Marino Bertoli. Tra il poker in questione, è la Pontolliese Libertas, affidata alle cure del bravo "deb" Massimo Gentilotti, a fungere in qualità di squadra in grado di puntare al vertice, non foss'altro per la gran caratura dei suoi elementi di spicco, cioè l'ex biancorosso Daniele Moretti, Fovaris, Centofanti, Merlo e Marcucci, abbinata a quella rilevante di giovanotti in gamba come ad esempio Lucev e Livelli. La Pontenurese di Serioli, partita col freno a mano tirato, può fare bene facendo leva sui gol di Olivieri e Tibussi, sulla sempre brillante regia di Dossena e su una difesa di sicuro rispetto. Il Pro di Andrea Di Cintio ha i mezzi per risalire la corrente dopo una prima fase stagionale da dimenticare, mentre l'ex Bettola, ora Bettola Spes dopo l'intervenuta fusione con la società gialloverde di Guido Sozzi, dovrà soffrire, ma può farcela a raggiungere la salvezza. Realtà, quest'ultima, autrice recentemente di una mossa tanto chiacchierata quanto anomala o se vogliamo innovativa in ambito calcistico, pari al richiamo in panchina dopo neanche una settimana del tecnico esonerato e mai sostituito, cioè Massimo Mazza. In Prima categoria, al di là della sorpresa in negativo costituita dal Monticelli, tutto come da copione, almeno sin qui, con Gragnano, Fontana Audax e River a contendere alla Casalese lo scettro del primato. Molto bene il Marsaglia, al primo assaggio nella sua storia su questo palcoscenico, benino il San Nicolò dei giovani e appena sufficiente la Valnure. Caorso e San Polo, in qualità di matricole, stanno facendo il loro campionato, fatto di sofferenza in chiave salvezza. Sola soletta nel contesto lombardo, la Castellana sta facendo la sua onesta figura. Nella prima stagione in cui sono ben ventiquattro le nostre portacolori in Seconda categoria, suddivise in due gironi dove il dialetto piacenti no la fa evidentemente da padrone, è confortante registrare che pure in quello misto con le realtà, in minoranza, parmensi, non c'è confronto. Sembra possa essere l'anno buono per il San Lazzaro, costruito per vincere e che sta tenendo un passo speditissimo in vetta al girone B, dove peraltro la Polisportiva Pontolliese, il Vigolo e la matricola Villanova non vanno certo trascurate. A sorpresa ha perso dei colpi il San Giorgio, che pareva in grado di reggere il passo delle prime. Polisportiva Podenzano, Carpaneto e Sannazzarese stanno recitando il loro dignitoso spartito, mentre stentano il Gerbido e, sorprendentemente, il Cadeo. Nel girone A, tutto piacentino, applausi a scena aperta indirizzati alla Folgore e alla matricola Gotico, che guidano dall'awio il plotone davanti alle favorite Valtidone, Borgonovese e Turris. Garibaldina, Agazzanese, Rottofreno e Gossolengo vivacchiano tra alti e bassi a centro classifica, mentre San Giuseppe, Lyons Quarto, Nibbiano, Travese e Ziano si contenderanno sino alla fine gli altri tre posti utili a rimanere in categoria. In Terza, nel girone A, lo strapotere della Bobbiese può essere intaccato unicamente dalle ottime Pittolo e Niviano, mentre nell'altro raggruppamento l'equilibrio la fa da padrone, con Fiore, Lusurasco ed Alsenese che comunque si fanno leggermente preferire in prospettiva "scudetto".
Marco Villaggi
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