Motonautica piacentina - una tradizione che continua

Motonautica piacentina - una tradizione che continua

la motonautica sempre all'altezza di un passato prestigioso

Anche nel 2005 Piacenza si è confermata l'ombelico del mondo della motonautica.
E non è assolutamente un'esagerazione. Bravissimi gli storici sodalizi provinciali, Map (Motonautica Associazione Piacenza, Motonautica Chiavenna e Motonautica San Nazzaro), che nel bacino di San Nazzaro sono riusciti ad organizzare ben due appuntamenti internazionali della moto nautica in circuito: prima il campionato europeo della O/250, poi il campionato mondiale della Formula 1000 international, vero antipasto di un 2006 che vedrà, sempre a San Nazzaro, la disputa del campionato iridato della O/250.
Ed in quella circostanza il pilota da battere sarà sempre lui, il "cannibale" Michelangelo Politi di Castelvetro, portacolori della Motonautica San Nazzaro. Dopo la tripletta del 2004 (Mondiale, Europeo e titolo italiano nel suo carniere), nel 2005 si È accontentato, si fa per dire, di Mondiale e campionato tricolore, soltanto perchè gli impegni extrasportivi gli hanno impedito anche di schierarsi sull'impegnativo fronte continentale. E' stato il secondo alloro tricolore nella O/250 per il campione di Castelvetro, cui vanno aggiunti ben tre titoli mondiali, due europei (250 e 350) e altri due italiani nell'Osy 400. Assuefazione? "Macche, vincere è sempre bello ed importante" risponde Politi -.
Questo è stato forse l'anno migliore, come esperienza, feeling con la barca e con il team, il Balboa Dimeglio, coi meccanici Gabriele e Giovanni Politi e William Casalini. Prova ne sia che non mi sono mai fermato per guai tecnici e mi sono aggiudicato nove delle dieci manche su cui si è assegnato il titolo italiano. Un pensiero alla prossima stagione è d'obbligo. La sfida sembra essere quella di trovare nuovi stimoli. "Per l'anno prossimo si parla di qualche rientro importante (il campionissimo Colombi, ad esempio), che si va ad aggiungere ad un lotto di avversari di spessore, come i fratelli Cremona, Mammucari, Bobbioni. Le motivazioni non mancheranno.

Stefano Carini

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