il titolo del quattro di coppia femminile rinnova la gloriosa tradizione del remo della Vittorino
Il 2005 è stato un anno straordinario per Canottaggio alla Vittorino da Feltre. La Vittorino è una delle più antiche Società del Canottaggio Italiano. E' stata protagonista della storia di questo sport nel nostro Paese, fornendo atleti fortissimi alla Nazionale, in particolare negli anni fra le due Guerre Mondiali. Era l'epoca dei mitici "Gazzosini", quattro atleti che hanno dominato in Europa, vincendo tre titoli continentali ed un bronzo alle Olimpiadi di Amsterdam. Ad un certo punto però il Canottaggio alla Vittorino è letteralmente sparita. Dieci anni fa la Società è tornata allo sport che l'aveva fatta nascere oltre un secolo prima. Ma la ripresa all'inizio è stata lentissima. Se guardiamo alle classifiche Federali per Società vediamo che nel 1997 la Vittorino era in 117° posizione in Italia su 141 Società classificate. La grande notizia del 2005 è che, dopo 50 anni, la Società Biancorossa è tornata a vincere un titOlo Italiano. Il titolo tricolore è giunto dopo una rincorsa in cui la squadra di canottaggio ha continuato a crescere in numero, qualità e risultati. Dalle 5 finali Italiane raggiunte nel 2003 alla Medaglia d'Argento nel doppio Ragazzi femminile di Laura e Chiara al Campionato Italiano di Napoli del 2004, per arrivare al settembre 2005, quando il Quattro di coppia Pesi Leggeri Femminile di Benedetta Bisotti, Laura d'Amato, Chiara Prazzoli e Lisa Casadei ai Campionati Nazionali di Milano non trovava letteralmente rivali e saliva sul gradino più alto del podio. Le prime tre atlete sono studentesse dei Licei cittadini. Lisa invece, l'unica non Piacentina, viene dalla Canottieri Ravenna. Sono ragazze molto giovani, hanno vinto un titolo Senior ma sono tutte ancora Juniores. Ai campionati Italiani Juniores la stessa barca è arrivata quarta, mentre a Ravenna ai Campionati Under 23 le stesse atlete hanno vinto la medaglia di bronzo. Attorno alle quattro regine ben figura il resto della squadra. A Milano anche il quattro di coppia Pesi Leggeri Maschile (composto da Francesco Solenghi, Andrea Bosi, Filippo Mori ed Edoardo Nartelli) si è fatto onore, con il suo sesto posto assoluto in Italia. Buoni i risultati anche dei giovanissimi sotto i 14 anni. Ricordiamo soprattutto l'oro del "Festival dei Giovani", cioè la principale manifestazione remiera giovanile Italiana, in singolo 7 e 20 per Brenda Livelli. Devono poi essere menzionati i due titoli Regionali dell'Emilia Romagna vinti a Ravenna con Lorenzo Barbattini ed Andrea Golino nel Doppio Ragazzi e con Laura d'Amato e Benedetta Bisotti nel Doppio Pesi Leggeri femminile. Dal 1997 al 2003 la squadra biancorossa è stata guidata da Franco Valisa, che nel 2004 ha deciso di rispondere alla chiamata della Società in cui è nato come atleta ed allena ora la squadra della Bixio. Dal 2004 la Vittorino è così guidata da un team di tre allenatori. Il riferimento principale è Francesco Solenghi, protagonista da lungo tempo del Canottaggio cittadino come atleta ed ora a capo dello staff, poi vi è il giovane Filippo Mori, responsabile soprattutto del settore giovanissimi, ed infine vi è la preziosa consulenza di Claudio Romagnoli, allenatore della Nazionale Italiana Juniores. Il valore tecnico dell'allenatore Cremonese è unanimemente riconosciuto nel mondo remiero, che nel 2002 gli ha conferito il premio di miglior allenatore italiano dell'anno Un tale team garantisce agli atleti ed alle loro famiglie che lo sport del remo sia praticato a Piacenza nel modo più sicuro e moderno. La Società biancorossa intende proseguire nel 2006 sulla strada di far vivere a Piacenza uno sport bellissimo e parte antica delle nostre tradizioni, diffondendolo fra i nostri giovani. Occorre determinazione e fiducia per investire su uno sport poco visibile come il canottaggio, in un momento in cui tutto lo sport italiano dilettantistico soffre di difficoltà economiche. Non possiamo nascondere che il canottaggio piacentino nel suo complesso abbia attraversato un momento non facile, al punto che vi era addirittura chi temeva per la sua sopravvivenza nella nostra città E' certo che la sorte di questo sport a Piacenza dipende dal coraggio dei dirigenti, dalla passione di chi lo pratica o lo ha praticato, dall'aiuto delle diverse istituzioni pubbliche e private che al nome di Piacenza ed alle sue tradizioni si rifanno.
Luigi Zangrandi
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