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La partenza non straordinaria, non compromette la fiducia dei tifosi
E' stanco di recitare il ruolo di bella incompiuta il Copra Berni. Dopo la semifinale della scorsa stagione, con il cammino terminato a Perugia anche a causa di un pizzico di sfortuna (sotto forma di infortuni), il presidente Guido Molinaroli ha deciso di dare una svolta. Cambio in panchina: al posto di Travica, "colpevole" di non aver conquistato nemmeno una finale nelle tre competizioni a cui la formazione biancorossa ha partecipato la guida tecnica È stata affidata a Pupo dall'Olio, allenatore che tanto bene ha fatto negli ultimi anni a Padova.
Con lui dal Veneto è arrivato anche Ventceslav Simeonov, opposto italo-bulgaro che, nei piani del presidente, dovrebbe garantire maggiore continuit… rispetto al brasiliano Anderson. Da Cuneo spazio ad un "pallino" di Molinaroli, quel Maikel Cardona che nelle ultime stagioni ha dimostrato di essere una vera e propria iradiddio in attacco. Ma il capolavoro di Molinaroli è stata la conferma di tutti i pezzi da novanta. Da Grbic a Zlatanov passando per Bovolenta, Sergio e soprattutto Marshall, richiestissimo da mezza Italia ma trattenuto all'ombra del Gotico dal massimo dirigente piacentino. Rinforzata anche la panchina, da Travica probabilmente utilizzata troppo poco, ora il Copra Berni non ha più alibi. Molinaroli lo ha detto chiaramente: nonostante una Sisley che continua a macinare successi, quest'anno bisogna portare in bacheca almeno un trofeo. Tre gli obiettivi: campionato (il principale), Coppa Italia e Top Teams Cup. Su un aspetto non si transige: è obbligatorio arrivare almeno in finale. Perchè ora Piacenza ha tutto per vincere: non più solamente una squadra di altissimo livello, ma anche una società che sta crescendo e si sta organizzando stagione dopo stagione e un movimento entusiasta alle spalle.
La realizzazione del PalaBanca, terminato lo scorso marzo, sembrava più una follia che una scommessa. Come si farà, ci si chiedeva, a raddoppiare gli spettatori, passando dei 2mila del Palanguissola ai quasi 4mila posti disponibili nel nuovo impianto di Le Mose? Ancora una volta la società biancorossa ha avuto ragione. Forse il problema di Piacenza, il Copra lo ha dimostrato, è che si ha sempre paura di osare. Quando ci si prova, se si hanno qualità ed una base solida, i risultati arrivano.
Molinaroli ha fatto della pallavolo un fenomeno sociale.
Grazie al Copra ed ai successi della squadra ora Piacenza ha un palazzetto degno di tale nome, utilizzabile non solo per lo sport ma anche per gli spettacoli. E per la prima volta la nostra città può vantare una formazione in grado di brillare non solo in Italia ma in tutta Europa; sarebbe un delitto lasciarsi sfuggire questa opportunità.
Matteo Marchetti
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