Castelli in Val Trebbia

Castelli in Val Trebbia

da Statto a Rivalta, da Rivergaro a Bobbio attraverso Mezzano Scotti

Importantissima dal punto di vista geografico e storico, la Val Trebbia si estende lungo tutto il corso del fiume che si snoda per circa 110 Km.. Territorio molto ampio, ha sempre avuto una particolare rilevanza per lo sbocco verso la Liguria e, in successive epoche storiche, per essere stata teatro di lotte per la supremazia sia sulle terre di pianura che su quelle di montagna. Centri importanti sono Bobbio, Travo e Rivergaro; altre piccole località offrono notevoli spunti storici e splendidi panorami.
A Bobbio, località già famosa nel 613 quando il monaco irlandese Colombano vi fondò un monastero che divenne in breve tempo uno dei più importanti dell’Italia settentrionale, si trovano un interessante castello e due torri. Esistente già nel 1200, la costruzione fortilizia si presenta oggi conservando la struttura che gli diedero i Dal Verme nella seconda metà del 1400. Dopo l’occupazione militare del 1945, è stato oggetto di ripristini e restauri a cura dell’allora proprietario che lo ha ceduto allo Stato nel 1956. Notevole è il mastio a base quadrangolare in pietra e mattoni. Sulla scala interna è dipinta una Madonna con Bambino attribuita da alcuni critici al Parmigianino. A nord ovest del castello si notano i resti della medievale Torre del Vescovo. Eretta nel 1014 era la torre campanaria della Basilica di S. Pietro, ma nel XIII secolo subì profonde trasformazioni che le diedero un carattere militare e una funzione strategica per il controllo delle vie di accesso alla città. La Torre del Comune fu, prima del 1300, un piccolo fortilizio in cui erano alloggiate le truppe poste a guardia della città.
Un’altra antica torre sorgeva alla fine del 1200 in località Torrino; all’interno delle antiche mura, presso la Chiesa di S. Colombano, si trovava invece la Torre di Primatello. Di queste due torri si ha notizia solo da documenti storici poiché di esse non sono più visibili neanche i resti.
Nel territorio di Bobbio erano presenti un tempo altri castelli o fortificazioni dei quali non restano attualmente tracce visibili, ma solo delle antiche testimonianze scritte che li vedono ubicati ad Ajguera, a Castel Pero e a Vaccarezza. Restano poche tracce della costruzione di Carano; di quella di Barberino rimangono due robuste torri collegate fra loro e risalenti al XVI secolo. Una solida torre in sasso squadrato ad unico ingresso si trova a Cadonica. A Pietranera si trova una casa fortificata costruita nel 1500, mentre il fortilizio di Areglia, del 1488, presenta caratteristiche sia dell’architettura militare che della residenza signorile. Accanto ad esso fu costruito nel 1610 l’oratorio dedicato a S. Carlo. Poco rimane del Castello di Mezzano Scotti crollato nel 1924 durante i lavori di ammodernamento. Era un monastero - castello, dotato di una torre e circondato da un fossato pieno d’acqua. Abbandonato dai monaci perché pericolante, fu riadattato e trasformato in residenza signorile nel secolo XVI dal Conte Antonio Caracciolo. Nel 1806 seppur saccheggiato, non fu dato alle fiamme dalle truppe francesi e, verso la metà del 1800, divenne proprietà dei Follini, antica e importante famiglia la cui attuale casa incorpora la superstite parte originale formata da tratti di mura, alcune sale e un camino riportante lo stemma dei Caracciolo.
A Travo, antica Trivia e centro celtico di primaria importanza, rimane dell’antico impianto castrense un edificio sul lato meridionale della piazza e una torre quadrata sormontata da un’altana di mattoni. Il castello e il borgo fortificato di Travo ebbero notevole importanza per la loro ubicazione geografica e appartennero dopo i Malaspina, alla famiglia degli Anguissola. A questi rimasero sino al 1978 quando il palazzo, divenuto signorile abitazione pur conservando caratteristiche di architettura medioevale con le finestre trilitiche su due ordini sovrapposti, fu donato al Comune con la clausola di adibirlo a sede del Municipio e a centro di attività sociali e culturali.
A Bobbiano, frazione di Travo, del primitivo castello rimane soltanto una torre isolata a pianta quadrata. La porta di accesso ha stipiti e archivolto in pietra a tutto sesto.
Solo ruderi invece restano a Castello Dei Volpe, mentre a Scrivellano è visibile un edificio a pianta rettangolare e una bella torre quadrata restaurata dopo l’incendio del 1972.
Non restano invece tracce dei castelli di Fellino, Perduca, Pietra Parcellara, Pigazzano, Pillori e Spinello.
A Caverzago resta un edificio a pianta quadrangolare gravemente lesionato; a Chiosi si nota una costruzione fortificata di particolare interesse, mentre ben conservata è la Torre di Campadello eretta nel tardo 1400 in sasso su pianta quadrata.
Di grande importanza era il Castello di Statto posto lungo la strada che congiungeva Piacenza a Genova. Nominato per la prima volta in un atto del 1296, è realizzato per la maggior parte con pietre e sassi a pianta rettangolare con quattro torri angolari rotonde. Di particolare rilievo sono anche le sale interne con soffitti a cassettoni, la cappella ricavata in una torre, gli affreschi e un pregevole camino in pietra lavorata.
Il Castello di Rivergaro fu, durante il Medioevo, teatro di aspre lotte ed agguerriti scontri nonché caposaldo della resistenza attiva dei nobili ghibellini. Sottoposto così a numerosi assedi e più volte gravemente danneggiato, fu ristrutturato nei primi dell’800 e adibito a residenza signorile per volontà del conte Luigi Anguissola i cui discendenti ne conservano tutt’ora la proprietà.
Molto interessante ed estremamente suggestivo è il complesso di Rivalta costituito dal castello, chiesa, borgo e mura. Domina buona parte della pianura e l’ampio greto del fiume Trebbia, rappresentando un tipico esempio di borgo fortificato. Restaurato dagli attuali proprietari, i Conti Zanardi Landi, conserva una massiccia torre quadrata in ciottoli e mattoni di origine quasi sicuramente medievale. Medievali sono pure l’arco di accesso al paese e una piccola torre semicircolare posta nel tratto sud delle mura. La Rocca invece fu ampliata verso la seconda metà del 1400 e conserva caratteristiche elegantemente rinascimentali con portici e loggiati. E’ di gusto settecentesco lo scalone che dal cortile porta al piano superiore dove alcune sale sono adibite a museo. Anche la facciata presenta elementi stilistici del ‘700 come il grande timpano triangolare; splendido è il grande salone d’onore quattrocentesco con notevole soffitto a cassettoni. Interessanti sono anche la piccola cappella barocca, la sala della biblioteca e la grande cucina arredata con pezzi originali. Nei pressi del castello è presente la Parrocchiale dedicata a S. Martino risalente al 1400 con facciata monocuspidale ornata in terracotta.

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