da Podenzano a San Damiano, da Vigolzone a Montechino a Veggiola
Vallata centrale del territorio piacentino, la Val Nure si estende tra la Val Trebbia e la Val d’Arda. La storia feudale della vallata è legata alla signoria degli Anguissola, per la parte bassa e media, e dei Nicelli per la parte alta. Inoltre i Malaspina avevano a Gambaro il centro giurisdizionale e feudale più importante. Circa ottanta castelli punteggiavano un tempo la Valnure ma molti ormai sono ridotti a ruderi come quelli di Bicchignano, Cianeto, Ebbio e Ferriere. A Pontenure, località di importanza strategica sulla Via Emilia, vicino ad un guado del fiume, sorgeva un castello già nel 977. Donato alla chiesa piacentina, compare in successive notizie del 1078 come rocca di proprietà di Oberto Pallavicino. Fu poi dei Visconti, dei Cigala Fulgosi finché nel tardo Ottocento passò agli Sforza Fogliani che nel corso di lavori di ripristino misero in luce un interessante affresco datato 1400. La prima notizia che riguarda il Castello di Podenzano risale al 1152 anno in cui era possedimento di Alberto Malaspina. Nel corso dei secoli si sono alternati nel possesso dell’edificio vari proprietari tra cui i Visconti, gli Anguissola e i Selvatico che lo sottoposero a notevoli trasformazioni. Attualmente ospita gli uffici comunali e si presenta a pianta rettangolare con strutture murarie quasi totalmente in sasso. Conserva anche quattro torri angolari, due quadrate e due circolari. A San Giorgio, il castello, restaurato per opera del Comune, è attualmente adibito a centro culturale. Molto rimaneggiato nel corso dei secoli, è un complesso impostato su schema quadrato con un’unica torre sul fronte principale alla cui base si apre l’ingresso sovrastato da un balcone in legno. Nel centro del parco, non lontano dal castello, sorge la rocca, costruzione singolare in cui si fondono i caratteri del fortilizio a quelli della dimora signorile. Il Castello di San Damiano è invece adibito ad azienda agricola ed è purtroppo in cattivo stato di conservazione. Sul portone d’ingresso è comunque ancora visibile lo stemma in pietra degli Anguissola ai quali l’edificio appartenne per molti secoli. La costruzione del Castello di Vigolzone fu iniziata nel 1330 come ricorda l’iscrizione in pietra sulla torre maggiore. Attualmente è la residenza estiva dei Marchesi Landi ed è impostato su pianta rettangolare con torri poste su angoli alterni. La torre maggiore è ornata da merlature e code di rondine. A Grazzano Visconti, frazione di Vigolzone, è ben conservato il castello sorto nel 1395. E’ impostato su schema quadrato con quattro torri agli angoli, due circolari e due quadrate ed è circondato da un vasto parco. L’accesso sul lato ovest conserva tracce del ponte levatoio, costruito per superare il largo fossato tutt’ora esistente. Nel 1910 il castello fu sottoposto ad un radicale restauro ed intorno ad esso sono state costruite, in stile medioevali, le case del paese. Il fortilizio di Riva di Pontedell’Olio risale al 1277. E’ un ampio complesso costruito in buona parte in sasso. E’ articolato sullo schema di un triangolo isoscele con il lato maggiore a nord, parallelo al corso del Nure; i due lati minori si congiungono ai margini della strada per Bettola. Al vertice di ogni angolo si elevano torri diverse per forma e dimensione; una piccola torre si trova lungo la cortina del lato nord ovest ed un’altra più solida, è posta a protezione dell’entrata. Il mastio, imponente e quadrato, si trova a nord ovest. Importanti lavori di ricostruzione e di riadattamento furono eseguiti a cavallo tra il 1800 e il nostro secolo quando il castello era di proprietà del principe romano Rispoli; attualmente la proprietà è tenuta dai nobili Fioruzzi. Nella parte alta della vallata sorge il Castello di Montechino, nel territorio di Gropparello. Costruito in sasso, è a base rettangolare con torrioni quadrati agli angoli, uno dei quali coronato da merli. Presenta ancora ben visibili i caratteristici incastri del ponte e del ponticello levatoi. Anche a Veggiola, su di un rilievo collinoso, il castello è un bell’edificio affiancato da un solido mastio rettangolare. All’interno sono presenti vari ambienti con soffitti lignei a cassettoni e una ampia sala con camino decorato dallo stemma dei Barattieri.
|