itinerari ed escursioni nel più vasto capoluogo della provincia piacentina
E' il più vasto capoluogo della provincia piacentina con una estensione di 180 Kmq. nell' Alta Val Nure e comprende il versante orientale della Val d'Aveto con la diga di Boschi e la Centrale Idroelettrica di Ruffinati. Confina con la Liguria a sud, con i comuni di Ottone, Cerignale e Marsaglia di Cortebrugnatella a ovest e con Farini a nord. Il suo monte più alto è il Bue, 1777 metri, su cui sorge la stazione della cabinovia. I liguri, sterminati poi dai romani, furono i primi abitanti della zona dove innalzarono anche qualche castelliere. Nel II secolo a.c. le miniere erano già in attività. In una pergamena longobarda del Re Rachis, anno 747, si parla di Gambaro come di un'assemblea di uomini liberi. Dominio degli Sforza, duchi di Milano, che danno origine alle ferriere tra il Nure e il Grondana, passa poi ai principi Doria di Vai Taro, quindi ai Farnese che costruirono sulle rovine di un castello la sede del commissario ducale. Nel 1721 quattrocento operai lavorano nelle miniere ducali. Terra di confine con il ducato di Genova, vi fiorisce anche il contrabbando ai passi del Crocilia e del Mercatello. Con Napoleone il comune ha sede a Gambaro e nel 1806 i ferrieresi si ribellano, ma la rivolta è domata dai francesi. Tornato il comune a Ferriere, si innalza il municipio nel 1961, demolito nel 1981 perchè minato da infiltrazioni d'acqua. Attrattive per gli escursionisti sono il paesaggio, l'acqua gelida delle sorgenti e la cordiale ospitalità della gente. Del paesaggio fanno parte viva le vecchie case in pietra, le rovine del castello millenario dei Malaspina di Gambaro, la chiesetta romanica costruita sul Gratta, presso Castelcanafurone, la vecchia dogana di Maria Luigia al Crociglia sulle cui rovine è stata costruita una capanna-rifugio, i mulini ad acqua, le chiese ed i campanili dei villaggi. Suggestivi sono il Lago Nero, il Moo, il Bino di origine glaciale. Le sue valli sono verdi e ridenti d'estate, innevate d'inverno. Il clima è marino e montano per l'influsso del Mar Ligure da cui provengono i venti predominanti e visibili dalla vetta del Monte Bue. Il territorio di Ferriere, grazie alla sua varietà, è mèta di escursioni e di scalate anche impegnative e di gite facili. A monte di Selva, lungo il sentiero per il Lago Nero e il Bue, si arriva al Groppo delle Ali, palestra dei rocciatori del Club Alpino di Piacenza e Codogno, completa di bivacco e attrezzata con una via ferrata. Per gli amanti delle gite a piedi, questi gli itinerari consigliati: al Monte Corevolo, 1552 metri, al Monte Crociglia, 1578 metri, con una camminata di tre/quattro ore attraverso il canale spartiacque tra il Nure e l'Aveto; al Monte Ragola, 1710 metri, sulla strada di Canadello-Pertuso, con un percorso che tocca il Monte Menia, 1380 metri, il Lago Moo, la vetta di San Martino, 1200 metri, il Lago Bino, i ripiani erbosi di Pradello, 1385 metri, e di Prato Grande. Dal Monte Ragola meravigliosa veduta verso il mar Ligure a sud, sulla Val Ceno e sui monti del parmense a levante. Dal Passo dello Zovallo al Lago Nero e, in mezzora di buon passo, al Monte Bue e al Maggiorasca, 1799 metri, che dominano sul versante ligure la conca di Santo Stefano d'Aveto. Per ultimo un itinerario in auto di circa 100 chilometri che porta a Santo Stefano d'Aveto attraverso il Passo dello Zovallo e del Tornarlo con ritorno a Ferriere da Marsaglia, in Val Trebbia, percorrendo la strada del Mercatello.
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