Le Piazze storiche di Roma

Le Piazze storiche di Roma

con partenza da Piazza del Campidoglio

L'itinerario non può che prendere inizio da Piazza del Campidoglio che si trova sull'altura del Colle Capitolino, da sempre sede privilegiata della divinità e del potere.

Sebbene sia il più basso e il meno esteso dei sette colli, al principio del VI secolo a.C. vi sorse il tempio di Giove Capitolino, in assoluto il tempio più importante dell'antica Roma. In corrispondenza dell'attuale chiesa di Santa Maria in Ara Coeli fu eretto invece il tempio di Giunone Moneta.

Proprio nel Tempio di Giunone Moneta, cioè "esortatrice, ammonitrice", ebbe sede
la prima zecca di Roma e dall'attributo della dea deriva il termine con cui ancora oggi definiamo il denaro.

Nel 390 a.C. i Galli, comandati dal re Brenno, irruppero in Roma valicando il
colle capitolino ma le oche che qui si custodivano, essendo animali sacri a
Giunone, cominciarono a starnazzare. I romani, svegliati dal rumore provocato
dagli animali, poterono così respingere gli assalitori.

Durante il Medioevo la sommità del colle, parzialmente abbandonato tanto da
essere chiamato Monte Caprino perché vi pascolavano le capre, fu sede di mercato.

Nel mercato la misura per il vino era ricavata dentro il rocchio di una colonna antica, mentre quella per il grano (la ruggitella) era ricavata dentro l'urna delle ceneri dell'imperatrice Agrippina.

La piazza come vero e proprio elemento urbanistico nasce solo a partire dal 1538, quando papa Paolo III ne affida la sistemazione a Michelangelo. Il Buonarroti progetta il bel disegno pavimentale a forma di stella, la facciata del Palazzo Senatorio, sede del Comune di Roma fin dal 1143, e i due palazzi che abbracciano la piazza, oggi sede rinnovata dei Musei Capitolini, i più antichi musei del mondo.

La statua equestre di Marco Aurelio, di cui oggi è visibile la copia fedele al centro della piazza e l'originale all'interno dei musei, passò indenne attraverso il medioevo, epoca in cui i metalli venivano fusi e riutilizzati, solo per un equivoco: i papi, che ne furono proprietari fino al XV secolo,
avevano identificato il personaggio con Costantino, primo imperatore cristiano.
Narra la leggenda che quando canterà la civetta che si trova fra le orecchie del
cavallo ci sarà la fine del mondo. Tale evento sembra essere però molto lontano,
visto che la civetta in realtà é un ciuffo della criniera!

Un camminamento recentemente aperto al pubblico congiunge la Piazza del
Campidoglio alle Terrazze del Vittoriano, o Altare della Patria, dalle quali si può godere di una incomparabile vista a 360° sulla città. Il monumento, dedicato alla memoria di Vittorio Emanuele II, 1° re d'Italia e, dal 1921, al Milite Ignoto, contiene al suo interno il Museo del Risorgimento ed il Sacrario delle Bandiere ed è interamente percorribile in tutti i suoi spazi.

Ai piedi del Campidoglio si apre Piazza Venezia, che prende il nome dal
monumentale palazzo voluto da papa Paolo II, di origine veneziana, alla metà del
XV secolo.

Nel 1929, quando Palazzo Venezia divenne sede del capo di Governo, la piazza fu
proclamata Foro d'Italia, divenendo il vero centro della città. Un lato della piazza è dominato dal fondale scenografico dell'Altare della Patria. La costruzione dell'edificio comportò purtroppo la completa distruzione del preesistente quartiere medievale e rinascimentale dove visse, fino alla sua morte, Michelangelo.
Da Piazza Venezia si può in breve raggiungere, percorrendo un tratto di Via del Corso, Piazza Colonna, cosi denominata dall'alta colonna marmorea del II secolo
che celebra le vittorie dell'Imperatore Marco Aurelio sulle popolazioni
germaniche.

La colonna si salvò dalla distruzione perché nel Medio Evo vi fu costruita a ridosso la chiesetta benedettina di Sant'Andrea. Era possibile salire sino al terrazzino in vetta, attraverso la scaletta interna, pagando una tassa. Da lassù, dove un tempo si trovavano le statue di Marco Aurelio e Faustina, i pellegrini potevano ammirare un vasto panorama.

La piazza fu sede delle delle Poste Pontificie, luogo di celebri caffè e di famosi concerti bandistici. Attualmente è il centro della vita politica italiana, che gravita attorno a Palazzo Chigi sede della presidenza del Consiglio dei Ministri.

Da Piazza Colonna ci si può dirigere, passando di fronte a Palazzo Montecitorio,
sede del Parlamento della Repubblica, verso la Piazza detta della Rotonda che prende nome dall'inconfondibile mole del Pantheon.

Il Pantheon è l'edificio dell'antica Roma che meglio si è conservato fino ai nostri giorni e rappresenta un vero capolavoro di architettura. Il nome di Agrippa, leggibile ancora sulla facciata, ricorda il genero dell'Imperatore Augusto, che per primo realizzò questo tempio dedicato "a tutti gli dei".
Il Pantheon attuale però, completamente diverso dall'originale, è opera dell'imperatore Adriano, che al principio del II secolo riedificò il monumento conservandone solo, per modestia, l'antica iscrizione.

Nel VI secolo l'imperatore bizantino Foca donò l'edificio a papa Bonifacio IV che lo trasformò nell'attuale chiesa di Sancta Maria ad Martyres.

Per la solenne consacrazione della chiesa, il papa fece giungere dalle catacombe ben 28 carri di ossa di martiri che furono deposte sotto l'altare. Durante la cerimonia, alle note del Gloria, i romani videro schiere di diavoli alzarsi in volo e uscire dall'apertura della cupola.

La caratteristica più sbalorditiva dell'edificio è l'eccezionale cupola di copertura. Si tratta della cupola più grande che sia stata mai realizzata in calcestruzzo; il suo diametro misura 43, 30 m ed è maggiore di quello della cupola di San Pietro!!

Tutto l'edificio è concepito come una figura geometrica perfetta: una sfera inserita in un cilindro. Il diametro della sfera coincide con l'altezza del cilindro. La cupola, realizzata con materiali diversi e sempre più leggeri verso l'alto, termina con un grande occhio aperto, dal diametro di 9 metri. Da questa
apertura entra la pioggia convogliata nei tombini visibili sul pavimento.

Il Pantheon è oggi sacrario dei re d'Italia: infatti qui sono le tombe di Vittorio Emanuele II, di Umberto I e di Margherita di Savoia.

In un sarcofago antico, inoltre, si trova la tomba di Raffaello Sanzio. Sul coperchio del sarcofago sono incisi i due versi latini che il poeta Pietro Bembo scrisse per il famoso artista: Questo è Raffaello, dal quale, vivo, la Natura temette di essere vinta, e mentre egli moriva, di morire anch'essa.

Se si ha il tempo per una piccola pausa, si consiglia di sorseggiare un caffé o di gustare una granita di caffè con panna alla torrefazione Tazza d'Oro, all'angolo con Via dei Pastini. Prelibatezze gastronomiche si possono acquistare presso la salumeria Rossi in Piazza della Rotonda 4.

Da piazza della Rotonda si può raggiungere in breve Piazza Navona, uno dei più straordinari esempi di persistenza urbanistica della città. L'originale forma della piazza ricalca infatti con estrema fedeltà il perimetro dell'antico stadio di Domiziano fatto costruire nell'86 d.C. per svolgervi gare di atletica.

I resti di tale antico complesso giacciono a 5-6 metri al di sotto dell'attuale piano stradale e sono ancora visibili sotto un palazzo moderno in Piazza di Tor Sanguigna e nei sotterranei della chiesa di Sant'Agnese in Agone. Il nome attuale della piazza deriva, per corruzione linguistica, proprio del termine Agones, che in latino significa appunto "giochi".

La chiesa di Sant'Agnese in Agone sorge sul luogo in cui, secondo la tradizione, la dodicenne Agnese fu martirizzata, alla fine del III secolo durante le violente persecuzioni dell'imperatore Diocleziano. La santa, esposta nuda al ludibrio dei pagani, ebbe il corpo miracolosamente ricoperto dai suoi stessi capelli, allungatisi all'improvviso.

Il carattere e la fisionomia dell'attuale piazza venne impresso nel XVII secolo
allorché la nobile famiglia dei Pamphili, che aveva fissato la propria residenza nella zona, si affidò ai più grandi architetti dell'epoca per monumentalizzare l'area e renderla uno dei più scenografici spazi esistenti nella città.

Uno degli spettacoli più divertenti era il cosiddetto "lago" che si svolgeva in piazza durante i mesi più caldi. La bocca del mostro marino che si contorce tra i flutti, unico punto di scarico delle acque della Fontana dei Fiumi, veniva chiusa, provocando così l'allagamento della piazza. Le carrozze che si dirigevano a Palazzo Pamphilj assumevano le fogge più bizzarre, sempre comunque in relazione con l'acqua. Al passaggio esse venivano ammirate dal popolo che approfittava del lago per rinfrescarsi un pò. L'usanza venne interrotta a fine Ottocento per motivi igienici.

La piazza è circondata da ottimi caffè e gelaterie: si può consigliare di fermarsi ai Tre scalini, per gustare il famoso tartufo al cioccolato oppure al Caffè della Pace in Via della Pace, da anni uno dei più animati punti di incontro della capitale. La notte é meta prediletta di giovani e gente dello spettacolo, mentre di giorno é frequentata da artisti e intellettuali.

Chiude necessariamente l'itinerario attraverso le piazze storiche di Roma piazza di Spagna. La piazza, dalla forma estremamente originale, con una strozzatura al centro che la divide in due parti, quasi fosse una farfalla, fu fin dal Seicento luogo d'incontro per i viaggiatori provenienti da tutta Europa, che qui potevano comodamente arrivare con le carrozze.

Cominciarono così a sorgere alberghi, botteghe e caffè nei quali si ritrovavano
pittori, scrittori e rampolli di ricche famiglie, in un clima internazionale, ritratto alla fine dell'Ottocento da Gabriele D'Annunzio. Il carattere europeo dell'area è sottolineato chiaramente dalla presenza delle rappresentanze diplomatiche di Francia e Spagna che influirono anche sul nome stesso della piazza. Nota infatti inizialmente come Platea Trinitatis, per la chiesa di Trinità dei Monti che la sovrasta, si chiamò in seguito Piazza di Spagna, nella parte destra, dinanzi al palazzo nell'ambasciata di Spagna e Piazza di Francia, nella parte rivolta verso Via del Babuino.

Davanti al palazzo di Spagna nel 1857 fu innalzata la colonna dell'Immacolata.
E' uno degli ultimi monumenti della Roma papalina, voluto da papa Pio IX per celebrare la proclamazione del Dogma dell'Immacolata Concezione della Vergine.
Ogni anno, l'8 dicembre, i vigili del fuoco, alla presenza del pontefice, rendono onore alla Vergine deponendo una corona di fiori sulla statua.

Sulla sommità della collina, dove nell'antichità sorgevano favolose ville residenziali, svetta oggi la scenografica facciata della chiesa eretta nel XVI secolo per volere dei sovrani di Francia nel luogo preferito da San Francesco da Paola per la solitudine e la pace. Il sito era infatti completamente isolato dalla parte più bassa e, dove oggi si ammira la scalinata, c'era in origine un vero e proprio bosco, spesso scenario di fatti delittuosi.
La scalinata realizzata da Francesco de Santis, a partire dal 1732, é composta da 138 gradini che però si salgono molto agevolmente perché l'architetto aveva previsto la presenza di sedili e di piccole piazzole tra una rampa e l'altra.

Se è pomeriggio si consiglia di fermarsi per gustare il rituale tè delle cinque presso la rinomata sala da tè Babington's, un vero e proprio angolo di vecchia Inghilterra voluto nel 1893 dalle intraprendenti Miss Babington e Miss Cargill.
Qui viene servito anche un ottimo brunch, ma per uno spuntino più veloce c'é sempre Mc Donald's in Piazza di Spagna.

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