Conoscere Roma: Campo Marzio

Conoscere Roma: Campo Marzio

brevi cenni di storia

In origine l'area compresa tra la grande ansa del Tevere a ovest, il Pincio e il Quirinale a nord e ad est e il Campidoglio a sud, era una vasta pianura alluvionale alla quale venne dato il nome di Campus Martis a causa della presenza di un antico santuario dedicato al dio Marte; tutta questa pianura rimase per lungo tempo al di fuori delle mura e venne utilizzata principalmente per funzioni di carattere extraurbano. Appartenuta in origine ai re Tarquini, nell'anno stesso della fondazione della Repubblica l'immensa area sarebbe diventata di proprietà del Popolo Romano, mantenuta ufficialmente per tutta la storia dell'antica Roma. L'area venne utilizzata inizialmente quale luogo di culto e vennero costruiti templi dedicati a Dite e Proserpina (divinità infernali), nel Tarentum, e a Marte e Apollo; inoltre, data la vastità, venivano svolte le adunate militari e le esercitazioni dei coscritti. In genere nel Campo Marzio si svolgevano tutte quelle manifestazioni che comportavano un notevole afflusso di popolo, ad esempio riti e cerimonie pubbliche e sacre(i Ludi Saeculares), giochi e gare specialmente di corse, come quelle delle trighe, i carri a tre cavalli, che si svolgevano nel Trigarium, riunioni e assemblee politiche e di espletamento di importanti funzioni pubbliche come l'assemblea annuale dei Comizi Centuriati (nel grande recinto dei Saepta) durante la quale venivano elette le magistrature cittadine e il censimento quinquennale della popolazione. Verso la seconda metà del V secolo a.C., venne avviata la costruzione di alcuni edifici come ad esempio il Tempio di Apollo, e agli inizi del II secolo a.C. viene dato avvio a una vera e propria opera di urbanizzazione alla quale parteciparono personaggi importanti della politica dell'antica Roma come Pompeo e Cesare e poi Augusto coadiuvato dal genero Agrippa e da altri familiari e amici; solo al livello di progetto rimase il grande disegno di Cesare di deviare il corso del Tevere al di là dei Colli Vaticani per unire insieme il Campo Marzio e il Campo Vaticano. In età imperiale si distinsero per i loro interventi Domiziano (dopo l'incendio dell'80 d.C.), Adriano e gli Antonini. Le ultime zone che subirono i lavori furono quelle settentrionali e orientali; nelle prime Augusto fece costruire il suo grandioso Mausoleo mentre nelle seconde, al di là della Via Lata (il primo tratto della Via Flaminia) le prime costruzioni iniziarono intorno al III secolo, specialmente intorno alle pendici del Pincio e del Quirinale già occupate da grandi ville, come quella di Sallustio. Della maggior parte dei monumenti presenti nel Campo Marzio rimane ben poco di visibile; molti di essi sono nascosti o sono stati inglobati nel paesaggio urbano della città; rimangono riconoscibili larghe parti dell'impianto urbanistico, gli orientamenti fondamentali, alcuni grandi assi viari e anche parti del tessuto minore, mentre nuclei di edifici o singoli palazzi, costruiti sui ruderi dei monumenti, ne hanno conservato variamente la pianta, i volumi, gli spazi (i maggiori esempi sono piazza Navona, Palazzo Massimo alle Colonne e gli edifici sorti sopra il Teatro di Pompeo.

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