La più antica (IV sec. a.C.) delle strade consolari
Una passeggiata lungo il basolato originale dell’Appia Antica è una conclusione ideale per un soggiorno a Roma e un’occasione per ritrovare ancora una volta la suggestione delle memorie storiche in un contesto naturale senza pari. La più antica (IV sec. a.C.) delle strade consolari è una testimonianza importante del genio pratico dei romani che concepivano il loro sistema viario come modo di prendere possesso del mondo e dominarlo. I grandi rettilinei permettevano di spostare le truppe in maniera rapida ed efficiente e favorivano gli scambi commerciali. Nel costruirli, i romani non assecondavano la natura del territorio ma lo modificavano bonificando paludi, costruendo ponti e tagliando colline. La Regina Viarum, realizzata dal censore Appio Claudio Cieco che le diede il nome, si dirigeva verso sud e fu nel tempo prolungata fino a Brindisi, porta dell’Oriente. Percorrendo il tracciato antico, costituito da strati sovrapposti di materiali diversi, si comprende come la carreggiata fosse larga a sufficienza da permettere la viabilità nei due sensi e che gli ampi marciapiedi fossero destinati a chi viaggiava a piedi. La quiete odierna, con i lunghi filari di pini e cipressi alternati a resti di monumenti funebri, e la vista dei Colli Albani in lontananza, sembra rendere ancora più remoto il traffico di uomini e mezzi che animava un tempo questa strada, rievocato dai segni prodotti dalle ruote dei carri sui lastroni di basalto. Eppure, forse nel corso di queste giornate romane la distanza tra il passato e il presente si è accorciata e si può ripartire portandone un po’ con sé.
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