dall'Isola Tiberina a Piazza Santa Maria in Trastevere
Non è facile a Roma trovare testimonianze artistiche dell'epoca medievale anche perché spesso esse sono inglobate all'interno di edifici costruiti in epoche successive, oppure nascoste in luoghi poco frequentati dai turisti occasionali. Oltre la città antica, rinascimentale o barocca esiste anche una Roma medievale con i suoi monumenti e opere d'arte che si possono in parte scoprire attraverso questo itinerario.
Delle numerose chiese costruite durante il Medioevo a Roma, se ne conservano circa 40 che hanno ancora il loro aspetto originario. E delle circa 300 torri esistenti ne possiamo contare 50, molte delle quali sono assolutamente sconosciute poiché nascoste dagli edifici a cui sono addossate.
Roma in età medievale era ovviamente più piccola di come è oggi e si estendeva nei pressi del Tevere, risorsa fondamentale per l'approvvigionamento idrico e importante via di comunicazione. Nel rione Trastevere, lungo la sponda destra del fiume, sono ancora conservati chiese ed edifici ad uso abitativo che risalgono all'età medievale. La visita può quindi cominciare dall'Isola Tiberina per concludersi nel cuore di Trastevere in Piazza Santa Maria in Trastevere.
Sull'Isola Tiberina ancora oggi si può ammirare ciò che rimane del Castello dei Caetani, edificato a ridosso della Torre dei Pierleoni risalente al X secolo. Nel 1087 Matilde di Canossa e il papa Vittore III si nascosero nella torre per sfuggire alle insidie dell'esercito dell'antipapa Clemente II e, nel 1089, vi risiedette papa Urbano II. I Caetani divennero proprietari del fortilizio intorno al 1294, anno in cui Benedetto Caetani fu eletto papa col nome di Bonifacio VIII. La torre, che ancora oggi fa da testata a Ponte Fabricio, è nota anche come Torre della Pulzella, in riferimento alla piccola testa marmorea di giovane donna incastrata nella cortina di mattoni. Le torri erano dimora e fortezza delle famiglie aristocratiche e simbolo del loro potere. Nel tempo, molte delle case-torri subirono danneggiamenti a causa di terremoti o furono abbattute per volontà del senatore Brancaleone degli Andalò nel 1252. Con il Rinascimento, si affermò la tipologia del palazzo residenziale e le torri furono inglobate nelle nuove costruzioni oppure distrutte completamente.
All'interno della Chiesa di San Bartolomeo all'Isola, di fronte ai gradini del presbiterio, è collocata una delle testimonianze medievali più importanti della chiesa: un puteale o vera da pozzo marmorea realizzata da un frammento di colonna romana. E' una delle pochissime testimonianze di arte ottoniana presente a Roma. E' infatti databile al X secolo, all'epoca dell'imperatore Ottone III che, molto probabilmente, la commissionò. A sinistra della facciata della chiesa si innalza il campanile romanico, realizzato nel XII secolo. Dall'isola Tiberina è possibile raggiungere Piazza in Piscinula dove si erge Casa Mattei, elegante complesso di abitazioni trecentesche realizzate per la nobile famiglia romana e restaurate, in epoca fascista, da Lorenzo Corrado Cesanelli. Al piano terra del palazzetto alcuni ambienti erano occupati dalla locanda detta "della Sciacquetta". Nel palazzo ad angolo con Via della Lungarina abitò per un certo periodo il poeta romanesco Trilussa. Da Piazza in Piscinula si prende Via Arco dei Tolomei che prende il nome dall'arco medievale ancora visibile anche se notevolmente rimaneggiato. Il monumento fu eretto per la nobile famiglia senese che visse in questo quartiere dal XIV secolo. Da Via Arco dei Tolomei si gira in Via dei Salumi (che, come molte altre strade del quartiere, deve il nome ai mestieri dei bottegai) dalla quale inizia il pittoresco Vicolo dell'Atleta. Il Vicolo dell'Atleta è così detto perché nel 1849 vi è stata rinvenuta la statua dell'Apoxyomenos (atleta, appunto, che si deterge il sudore e la polvere mista all'olio di cui era cosparso prima della lotta). La scultura, copia romana del I secolo d.C. da un originale greco di Lisippo, è ora conservata nei Musei Vaticani. Al civico n. 14 del Vicolo dell'Atleta è possibile vedere una graziosa costruzione duecentesca, con loggia e archetti ogivali su mensole di pietra, e con iscrizione a caratteri ebraici sulla colonna centrale. E' considerata l'unica sinagoga ebraica antica sopravvissuta nel quartiere, che nel medievo era popolato da una cospicua colonia di ebrei romani. In questa zona di Roma, centro del più antico folclore trasteverino, si ballava il "saltarello", tipica danza popolare abbruzzese e ciociara nata nel XIV secolo. Ogni anno, dal 1535, si svolge invece la tradizionale "Festa de Noantri" (vale a dire i trasteverini, in opposizione ai "voantri" degli altri rioni), dedicata alla Madonna del Carmine la cui ricorrenza religiosa cade il 16 luglio. La festa religiosa è sostenuta da quella civile che prevede concerti, competizioni sportive e attrazioni varie che si concludono con i fuochi di artificio. Ritornando in Via dei Genovesi si può prendere Via di Santa Cecilia che conduce nella piazza dove domina l'omonima chiesa. Di fronte all'ingresso della Basilica di Santa Cecilia, all'angolo con Piazza dei Mercanti si può vedere un bell'esempio di casa trecentesca. La chiesa di Santa Cecilia, notevolmente alterata nei secoli, conserva un bellissimo ciborio gotico realizzato da Arnolfo di Cambio nel 1293 e i preziosi mosaici absidali del IX secolo. Nel coro delle monache è inoltre il celebre affresco con il Giudizio Universale di Pietro Cavallini, il maggior pittore romano vissuto alla fine del Duecento. Ritornando su Via dei Genovesi si giunge in Piazza Sonnino, dove è situata una delle più conosciute costruzioni medievali: la Torre degli Anguillara, più nota come Casa di Dante. La fortificazione, costituita da un recinto merlato, che rinforzato da una torre, racchiudeva abitazioni e stalle, risale al XIII secolo. Ampliata nel XV secolo dal conte Everso II, la costruzione fu pesantemente restaurata nel XIX secolo. Dal 1914 è sede della "Casa di Dante", un'istituzione culturale promotrice di studi sul poeta. Nei pressi della piazza si trova la chiesa di San Crisogono, una delle grandi basiliche medievali di Trastevere. Nell'abside è conservato un mosaico del XIII secolo erroneamente attribuito a Pietro Cavallini. Il campanile, che si sviluppa per 5 piani, fu realizzato intorno al 1120 per ordine del cardinale titolare della chiesa, Giovanni da Crema, a cui si deve anche la costruzione della basilica. Percorrendo tutta Via della Lungaretta si arriva nella piazza dove sorge la basilica di Santa Maria in Trastevere, uno dei gioielli medievali di Roma (vedi itinerario n. 2). Nell'abside sono i celebri mosaici con l'Incoronazione della Vergine, realizzati nel 1143, e con le Storie della Vergine compiuti da Pietro Cavallini nel XIII secolo. A sinistra dell'abside è la Cappella Altemps che conserva la Madonna della Clemenza, del VI secolo, una delle più antiche tra le immagini della Vergine pervenuteci. La chiesa sarebbe sorta sulla Taberna meritoria dove, nel 38 a. C., avvenne una miracolosa eruzione di olio, interpretata successivamente come annuncio della nascita di Gesù. Sul luogo del prodigio si fondò così, nel IV secolo, la prima chiesa dedicata nella città al culto della Vergine. In realtà, più che da un miracolo, l'eruzione fu provocata dalla naturale fuoriuscita di petrolio dalla terra. Questo quartiere, abbastanza tranquillo di giorno, di notte si popola di romani e stranieri che cercano un locale dove poter mangiare e divertirsi. Si può in effetti gustare un'ottima pizza da Ivo in Via San Francesco a Ripa 158 (06 5817082), oppure mangiare Gildo in Via della Scala 31/A (06 5800733). In Santa Maria in Trastevere si trova il ristorante Sabatini, una vera istituzione nel rione (06 5812026). Comunque quasi tutti i locali propongono ottime soluzioni gastronomiche adatte per tutti i gusti e tutte le tasche!
Indicazioni pratiche: l'itinerario si svolge a piedi. Si consiglia di effettuare il giro nel pomeriggio al fine di concludere la giornata gustando una cena tipicamente romana.
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