Tempio Pausania e Olbia i capoluoghi
La Gallura occupa un'ampia area della parte settentrionale della Sardegna; il confine sud-occidentale coincide con il fiume Coghinas, a sud la catena del Limbara la separa dal territorio del Logudoro e sulla costa sud orientale il comune di confine è Budoni. Il nome Gallura pare trarre origine dall'abbreviazione latina Galli-Rura (terre dei Galilensi), segnata dai Romani sulle carte dell'epoca a indicare i confini con le terre della popolazione dei Galilenses. La Gallura, recentemente elevata a Provincia con capoluoghi Olbia e Tempio Pausania comprende attualmente i comuni di Calangianus, Aggius, Bortigiadas, S. Teresa, Arzachena, Luogosanto, Palau, S. Francesco d'Aglientu, La Maddalena, Trinità d'Agultu, Telti, Monti, Golfo Aranci, S. Maria Coghinas, Badesi, Viddalba, S. Antonio di Gallura, Loiri-Porto S. Paolo, S. Teodoro, Budoni, Erula, Padru. La Gallura si formò come Giudicato alla fine del dominio Bizantino (VI sec.), unitamente a quelli di Cagliari, Torres e Arborea. Il giudicato terminò di fatto nel 1288, quando l'ultimo giudice, Nino Visconti, che aveva nel suo stemma il "gallo di Gallura" e che fu amico di Dante che lo celebrò nel canto VIII del Purgatorio, venne cacciato dai Pisani. Questi riconobbero una certa importanza strategica del territorio e ne sfruttarono le cave di granito. Nel XIV sec. si alternarono i Genovesi ai quali subentrarono gli Aragonesi (1409) e poi gli spagnoli (1479) che rimasero fino al 1714, quando la Sardegna divenne provincia Asburgica. Dal 1720 al 1847 la regione entrò a far parte del regno Sabaudo, durante il quale la Gallura conobbe un rinnovato interesse, fu creata la base navale sull'isola di La Maddalena e vennero potenziati i collegamenti con la penisola. L'entroterra gallurese fu ripopolato con coloni Corsi, e da qui si iniziò a parlare il gallurese, e Tempio divenne capoluogo di provincia con l'istituzione di una Prefettura. Alla crescita del territorio concorse anche lo sviluppo delle sue risorse naturali, come il sughero e il granito, a tutt'oggi punto fermo dell'economia locale. Oggi la Gallura è ampiamente conosciuta per la sua vocazione turistica sviluppatasi attorno gli anni '60 con la creazione della Costa Smeralda, con oltre 80 km. di coste, paradiso del turismo elitario a livello internazionale, per le sue risorse naturalistiche tra cui il Parco Nazionale di La Maddalena, la Riserva Marina Isola di Tavolara-Capo Coda Cavallo e il Parco Regionale del Limbara, per i suggestivi siti nuragici che si fondono con l'antica realtà economica degli "stazzi".
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