caratterizzano l'ambiente interno della Gallura
I primi stazzi della Gallura furono costruiti dai primi immigrati corsi tra il XVII e il XVIII secolo. Definito anche insediamento ad habitat disperso, lo stazzo (dal latino statio=luogo di riposo e di raccolta del bestiame) rappresenta una forma di economia autosufficiente dove le attività agropastorali soddisfano i bisogni familiari. Tutto si produceva e si consumava all'interno dello stazzo o della cussogghja (cussorgia), ossia insieme di più stazzi. Lo stazzo era costituito da un'abitazione, che si allargava con l'ampliamento della famiglia, costituita da camera da letto, soggiorno con salotto e cucina rustica detta lu pinnenti. Attorno erano i terreni destinati alle colture e al pascolo, le tanche, l'ovile, la stalla, la porcilaia, l'orto e la vigna. La famiglia era regolata da una precisa divisione dei ruoli: alla donna spettavano le mansioni domestiche della casa e l'allevamento dei figli, mentre all'uomo quelle delle attività produttive. Alla base di questa società era un forte senso di solidarietà tra i vari stazzi, fatta di un intenso intreccio di relazioni fra famiglie, che potevano contare sul reciproco aiuto. Persino la giustizia era regolata da un particolare tribunale (rasgioni pasturina), composto da persone scelte per riconosciuta saggezza e onestà (li rasgiunanti), il quale sentenziava sulle controversie in esame attraverso un processo civile.
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