con influssi corsi, pisani, genovesi, toscani, catalani, spagnoli, piemontesi
La storia delle svariate dominazioni, hanno comportato alla Gallura una formazione dialettale costituita dalla mescolanza di una base sardo neolatina con influssi corsi, pisani, genovesi, toscani, catalani, spagnoli, piemontesi. In particolare il Gallurese rappresenterebbe una fase più antica del corso oltremontano che si riallaccia al sistema lessicale pretoscano, documentato dai dialetti dell'isola d'Elba e dei contadi lucchesi e pistoiesi. La sua più antica documentazione è costituita da componimenti poetici dei primi del Settecento. Più nota ed importante è l'opera degli scolopi che elevarono a letteratura la poesia popolare, da cui nacque quella di don Gavino Pes. Da qui si comprende l'importanza che ebbe la la vita religiosa praticata dalle comunità galluresi, nella codifica nella nascente parlata. Nella civiltà degli stazzi, infatti, il momento di aggregazione religiosa, effettuato nelle varie chiese campestri con feste e suprastantie, corrispondeva non solo all'unica forma di socializzazione ma anche al consolidamento di una vera e propria identità culturale, fatta di codici comunicativi e gestuali che tutt'oggi definiscono la specificità del popolo gallurese.
|