Inverno in Sardegna

Inverno in Sardegna

non solo mare... itinerari in Gallura

Dopo tanto “piacentino”, Vissi di Viaggio approda ora in una terra che amo profondamente, che ho cominciato a conoscere da ventenne e che da allora non ho più smesso di frequentare. Si, perché la Sardegna ti incanta, ti avvolge, ti cattura e non ti lascia più. In questi oltre due decenni i miei viaggi nell’isola si sono svolti ripetutamente, con una periodicità cadenzata di due, tre volte l’anno, estate e inverno, autunno e primavera. Non c’è una stagione più bella dell’altra, ma diverse una dall’altra, tanto differenti, tutte affascinanti. Non v’è zona più bella di un’altra in Sardegna, ma vi sono tante variegate bellezze, che si apprezzano lungo i 1840 chilometri di costa caratterizzate da meravigliose distese sabbiose che si alternano ad impervie scogliere bagnate da un mare sempre cristallino. Ma anche l’interno, snobbato ed erroneamente poco valorizzato fino a pochi anni fa, risulta essere oggi un valore aggiunto di grande importanza per l’economia turistica dell’isola. Ed è proprio in questo connubio mare – entroterra che la Sardegna diventa impareggiabile, offrendo al viaggiatore spunti di interesse sempre nuovi e sorprendenti. Vissi di Viaggio oggi visita la Gallura, entrando nei suoi centri che rappresentano la faccia più florida del turismo sardo, la storia più prestigiosa. Nei borghi e nelle piazze suoni, colori, sapori, cultura e tradizioni, per un fine anno ricco di eventi e di manifestazioni. Perché la Sardegna non è solo estate, e non è solo mare…

La Gallura occupa un’ampia area della parte settentrionale della Sardegna. Il confine sud occidentale coincide con il fiume Coghinas, a sud la catena del Limbara la separa dal territorio del Logudoro, mentre sul confine orientale il comune di confine è Budoni. Il toponimo Gallura pare tragga origini dall’abbreviazione latina “Galli-Rura” (terre dei Galilensi), segnata dai Romani sulle carte del epoca ad indicare i confini con le terre della popolazione dei Galilenses. La Gallura, divenuta provincia autonoma nella recente ridistribuzione territoriale, ha due capoluoghi che sono Olbia e Tempio, il primo rappresenta l’epicentro del turismo del nord Sardegna, il secondo è invece storico centro amministrativo dello stesso territorio. Tra i suoi comuni vi sono le località balneari tra le più note e frequentate dell’isola come Golfo Aranci, Arzachena con la Costa Smeralda, Santa Teresa Gallura con l’antistante meraviglioso Arcipelago della Maddalena, e poi Palau, altra deliziosa località e punto di partenza per la visita alle isole. Lungo la costa altre perle, quali Badesi, Viddalba, Trinità d’Agultu e Vignola, in direzione Sassari; mentre scendendo lungo il tratto costiero orientale si incontrano Loiri Porto San Paolo, San Teodoro, Budoni. Non meno interessante, per altri versi, l’entroterra gallurese ricco di centri dove ancora fervono antiche tradizioni popolari, dove il tempo scandisce ritmi di una vita rurale. Sono luoghi di forte impatto, carichi di un fascino proprio, singolare, capaci di trasmettere sensazioni raramente riscontrabili altrove. Un itinerario nel centro della Gallura porta da Luras a Monti, da Calangianus a Telti, da Sant’Antonio di Gallura a Luogosanto, da Aglientu ad Aggius, da Bortigiadas a Santa Maria Coghinas, da Padru ad Erula, in questi borghi dove si custodiscono gelosamente le usanze di un tempo, ma che sono più che mai proiettati verso un futuro che vede nel turismo una nuova fiorente economia.

Storia
La Gallura si formò come Giudicato alla fine del dominio Bizantino (VI secolo), unitamente a quelli di Cagliari, Torres e Arborea. Il Giudicato terminò di fatto nel 1288, quando l’ultimo giudice, Nino Visconti, che aveva nel suo stemma il gallo di Gallura venne cacciato dai Pisani. Questi riconobbero una certa importanza strategica del territorio e ne sfruttarono le cave di granito. Nel XIV secolo si alternarono i genovesi ai quali subentrarono gli Aragonesi (1409) e poi gli Spagnoli (1479), i quali rimaseo fino al 1714, quando la Sardegna divenne provincia Asburgica. Dal 1720 al 1847 la regione entrò a far parte del Regno Sabaudo, durante il quale la Gallura conobbe un rinnovato interesse, fu creata la base navale sull’isola della Maddalena e vennero potenziati i collegamenti con la penisola. L’entroterra gallurese fu ripopolato con coloni corsi e Tempio Pausania divenne capoluogo di provincia con l’istituzione di una Prefettura. Alla crescita del territorio concorse anche lo sviluppo delle sue risorse naturali, come il sughero e il granito, a tuttoggi punto fermo dell’economia locale. Oggi la Gallura è ampiamente conosciuta per la sua vocazione turistica, sviluppatasi attorno agli anni ’60 con la creazione della Costa Smeralda, che si estende per oltre 80 chilometri di costa, paradiso di un turismo elitario a livello internazionale, per le sue risorse naturalistiche tra cui il Parco Nazionale della Maddalena, la Riserva Marina Isola di Tavolata-Capo Coda Cavallo e il Parco Regionale del Limbara, per i suoi suggestivi siti nuragici che si fondono con l’antica tradizione degli stazzi.

La cultura degli stazzi
I primi stazzi della Gallura furono costruiti dai primi immigrati corsi tra il XVII e il XVIII secolo. Definito anche “insediamento ad habitat disperso”, lo stazzo (dal latino “statio” che significa luogo di riposo e di raccolta del bestiame) rappresenta una forma di economia autosufficiente, dove le attività agropastorali soddisfano i bisogni familiari. Tutto si produceva e si consumava all’interno dello stazzo o della “cussogghja”, ossia insieme di più stazzi. Lo stazzo era costituito da un’abitazione che si allargava con l’ampliamento della famiglia, costituita da camera da letto, soggiorno con salotto, cucina rustica della “lu pinnenti”. Attorno erano i terreni destinati alle colture e al pascolo, le tanche, l’ovile, la stalla , la porcilaia, l’orto e la vigna. Alla base di questa società vi era un forte senso di solidarietà tra i vari stazzi, fatta di un intreccio di relazioni tra famiglie che potevano contare sul reciproco aiuto. Persino la giustizia era regolata da un particolare tribunale (rasgioni pasturina), composto da persone scelte per riconosciuta saggezza ed onestà (li rasgiunanti), il quale sentenziava sulle controversie in esame attraverso un processo civile.

Trenino Verde della Sardegna
Creata dalle Ferrovie della Sardegna è un modo alternativo e divertente per visitare l’interno della Sardegna attraverso quattro tratte turistiche rilanciate negli anni ’80, per arrivare in luoghi ed entrare a contatto con ambienti non raggiungibili con altri mezzi. Percorsi educativi oltrechè suggestivi che si addentrano in paesaggi selvaggi ed incontaminati in punta di piedi. Durante tutto l’arco dell’anno è possibile organizzare anche viaggi personalizzati a bordo di convogli d’epoca, come le locomotive con carrozza in legno… per un viaggio d’altri tempi. Il percorso che interessa la Gallura riguarda la linea Palau-Sassari-Alghero.

Per info
Stazione Ferrovie della Sardegna
tel. 0789.709502
www.treninoverde.com

Roberto Rossi


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da La Cronaca
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