un territorio che comprende Barbagia, Supramonte e Logudoro
E' capoluogo della terza provincia sarda dal 1927, rappresentando e preservando le tradizioni delle zone più interne e remote della regione e al tempo stesso della cultura più moderna annoverando tra i suoi cittadini importanti personaggi quali il premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda (1926), il poeta Sebastiano Satta (1867-1914), lo scrittore Francesco Calvia ( 1884-1949), il giurista-scrittore Salvatore Satta (1902-1975), il saggista e politico Attilio Deffenu (1890-19189. La città è sovrastata dal Monte Ortobene, dalla cui cima si ha uno straordinario panorama su tutta la Barbagia, il Supramonte di Orgosolo e Oliena, fino al Mar Tirreno, prendendo coscienza della reale fisionomia del paesaggio montano sardo. Parte del Giudicato del Logudoro, Nuoro fu conquistata nel 1300 dagli Aragonesi che la inclusero nella diocesi di Alghero. Il suo centro storico mostra due aspetti ben distinti: quella della moderna città e quella dei vecchi quartieri di San Pietro e Séuna, con le stradine strette e le case basse dai muri a secco. Il centro storico è raccolto attorno al Santuario della Madonna delle Grazie, edificata negli anni Cinquanta sull'omonima piazza, alla vicina chiesa delle Grazie, alla Cattedrale di S. Maria della Neve, dei primi Ottocento in stile Neoclassico. Rilevante la presenza museale che rappresenta il maggiore interesse della città apprezzabile mediante un interessante itinerario. Il Museo della Vita e delle Tradizioni popolari sarde, situato sul colle di Sant'Onofrio e aperto nel 1976, è dedicato alla rappresentazione del folclore, dell'artigianato e della cultura popolare sarda, comprendendo una sezione interamente dedicata ai costumi tradizionali e a oggetti di uso comune, una ricca raccolta di arnesi degli antichi mestieri e sale per la esposizione delle più famose maschere del Carnevale barbaricino (mamuthones, insokatores di Mamoiada, merdùles, bòes di Ottana e thurpos di Orotelli). Il Museo Civico speleo-archeologico (via L. Da Vinci, 5) raccoglie materiale paleontologico, archeologico e naturalistico, con importanti presenze come 4 eccezionali statue-menhir rinvenute a Làconi, alcune navicelle votive di età nuragica, vari monili, corredi funerari dell'età del Bronzo e la ricostruzione di una tomba Bizantina (VII-VIII sec.). La casa natale della scrittrice Grazia Deledda, nell'omonima via al civico 28, ospita il Museo Deleddiano con i documenti e le opere più significative dell'artista. Alla periferia nord orientale della città si trova la chiesa della Solitudine (Sa Solitài) sorta a metà '900, nei cui pressi è la tomba di Grazia Deledda e il santuario della Madonna di Valverde di forme seicentesche. Da qui parte una strada panoramica che sale al Monte Ortobene dove si trovano la chiesa di N.S. di Montenero (XVII sec.) e la Statua del Redentore (alta 7 m. opera bronzea di Vincenzo Jerace) vicino alla quale dal 1901 si svolge a fine agosto una delle più importanti feste dell'isola, la Festa del Redentore. Nei dintorni, dirigendosi verso l'estrema periferia sudoccidentale della città, da non perdere l'escursione al nuraghe Tanca Manna, che forma quasi un tutt'uno con l'imponente roccione che si trova sul posto. A una quindicina di chilometri a ovest, si trova la domus de janas di Sas Concas, un gruppo di ipogei di età prenuragica che vanta una serie di particolari incisioni parietali di tipo magico-religioso. A circa 25 km., nel territorio del Comune di Orune, si visitano il pozzo sacro di Su Tempiesu e il complesso nuragico di Noddule. Da Nuoro è consigliata anche una deviazione per Orani e Sarule con la salita al Monte Gonare, la cima più caratteristica della Barbagia ammirando il panorama e la chiesetta medioevale della Madonna del Gonare. Ad Orani tappa d'obbligo al Museo Nivoli dedicato all'artista locale Costantino Nivola e situato nell'antico lavatoio del paese.
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