a Isili nell'antico Convento dei Padri Scolopi
Inaugurato il 26 agosto 2000 e ospitato all'interno dell'antico Convento dei Padri Scolopi, il Museo si colloca a Isini, piccolo centro ai confini con la provincia d'Ogliastra, già in terra nuorese. Conserva e racconta due importanti tradizioni artigiane locali: la produzione di manufatti in rame e la tessitura. Il percorso museale si sviluppa nei due piani dell'antico Convento risalente al XVII secolo, il più importante edificio storico del paese, il cui prezioso restauro ne ha valorizzato le caratteristiche storiche e artistiche. Le belle cornici in calcare bianco locale delle finestre e dei grandi archi che si affacciano all'esterno, o che aprono e concludono i lunghi anditi voltati a botte, creano un contesto di grande suggestione. Si tratta di un Museo unico nel suo genere: è infatti l'unico museo del rame in Sardegna. Esso sa raccontare come in un ambiente scuro e buio, quale è la bottega di un ramaio, nascono oggetti luminosi e solari che per secoli hanno unito la funzione d'uso ad una forte valenza estetica. Conoscere la genesi e le fasi di lavorazione, insieme all'avventurosa vita dei rivenditori ambulanti custodi del misterioso gergo s'arromanisca apre le porte a un capitolo della storia intima della Sardegna più vera. Ma non basta. La sezione del tessuto offre una vera e propria sorpresa anche a chi conosce bene la tessitura della Sardegna. Una ricchezza di emozioni che trenta splendidi arazzi realizzati con fili d'oro, d'argento, di rame, di lino e di lane, di rafie e di spaghi, tessuti da mani sapienti, e colorati a mano con erbe ed essenze antiche, danno vita a una progettualità artistica di altissimo livello che unisce in un miracolo di equilibrio e di gusto tradizione e innovazione. Il recente progetto di sonorizzazione del Museo consente di dare a oggetti e argomenti scientifici un supporto artistico musicale: memorie sonore, suoni ambientali, idiomi linguistici e melodie accompagnano il visitatore nel suo viaggio indietro nel tempo, sembrerà di stare seduti in una via del paese, in estate, con le case le cui finestre aperte permettono di ascoltare il suono e la memoria del luogo.
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