particolare il suo campanile
L'origine di questa chiesa è legata all'opera di Padre Ludovico da Casoria, francescano dei Minori conventuali che al suo arrivo a Firenze nel 1869, fondò una compagnia di laici e sacerdoti detta dei Frati Bigi con lo scopo di assistere i bisognosi. Grazie alle offerte di alcuni benefattori Padre Ludovico acquistò in via Capo di Mondo una casa che poi ingrandì per farne un convitto per ragazzi. Accanto al convitto venne costruita (1874-77) una chiesa dedicata al Sacro Cuore tenendo a modello la Chiesa di San Salvatore al Monte. I frati Bigi svolsero la loro attività fino al 1940, anno in cui trasmisero alla Chiesa fiorentina, la cura delle anime. La chiesa divenne infatti parrocchia a tutti gli effetti nel 1941. A causa del notevole aumento della popolazione nella zona circostante, si pensò ad ingrandire e a trasformare l'edificio. La chiesa attuale venne costruita dal 1956 al 1961 su progetto dell'architetto Lando Bartoli. L'elemento caratteristico della costruzione è l'imponente campanile (per il quale il Bartoli si avvolse della consulenza dell'ing. Pier Luigi Nervi) che si innesta sulla facciata con otto pilastri in cemento armato. Al culmine i pilastri sostengono la cella campanaria e alla base formano il portale della chiesa. La facciata, con decorazione in marmo bianco e verde di Prato, richiama l'antica tradizione ornamentale fiorentina. I tre portoni di accesso hanno battenti bronzei ad opera dello scultore Angelo Biancini e rappresentano, partendo dal primo portale a sinistra: l'ingresso di Gesù a Gerusalemme, Gesù fra i dottori, Mosé che riceve le tavole della legge, il sermone sulla montagna, la pesca miracolosa, Gesù che seda la tempesta. La chiesa presenta un interno a tre navate, con grande abside poligonale; le vetrate astratte, sovrastanti il presbiterio sono opera della ditta Felice Quentin, mentre quelle che si aprono sulla navata centrale con figure di santi, sono di Rodolfo Fanfani (1899-1973). Il soffitto è a doghe di mogano, mentre il pavimento è in marmo chiaro.
Opere importanti sono la vetrata con la Resurrezione di Marcello Avenali, le porte in bronzo e i Santi in ceramica di Angelo Biancini, la Via Crucis musiva di Giovanni Haynal, un Crocifisso di Umberto Bartoli, una Madonna col Bambino del ‘500, una cinquecentesca Ultima Cena di Giovanni Stradano e l’Apparizione del Sacro Cuore di Antonio Ciseri (1880).
Via Capodimondo tel. 055 670148 ingresso: feriali ore 8.00 - 18.00, festivi ore 8.30 - 10.30 - 12.00 - 18.00 biglietto: Ingresso gratuito
|