raid notturni di burle e dispetti
Nella notte del 30 aprile si usa salutare il primo di maggio con dei raid notturni di burle e dispetti indicati semplicemente con il termine “Maj o Smaggi”. Consiste nel trasferimento di attrezzi agricoli, macchinari, oggetti e qualche volta animali, da una casa all’altra o sulla pubblica piazza oppure sul piazzale della chiesa o nei campi o sulle piante. Si tratta di un lavoro “straordinario” eseguito nottetempo dai giovani e dai ragazzi, col pericolo di incappare da un momento all’altro tra i piedi del proprietario e di ricevere una paga mai pattuita, secondo una tariffa non contemplata. “Quelli degli smaggi” sono vere e proprie organizzazioni con piani d’azione e compiti ben precisi, che vengono eseguiti, inutile dirlo, con entusiasmo e creatività. In realtà la notte del 30 aprile, nelle campagne e nelle colline, è sempre stata la notte più lunga dell’anno, sia per gli addetti a raccattare arnesi di ogni genere, sia per chi non potendo mettere a riparo i vari oggetti “a rischio” doveva montare di guardia tutta la notte. Alle prime luci dell’alba, scomparsi gli “smaggiatori” giungono alla chetichella, frettolosi, quasi preoccupati di non farsi vedere, i derubati per recuperare tra inevitabili sbuffate, i pezzi trafugati, mentre qualcuno forse, dietro le quinte, stava ad osservare divertito l’insolito spettacolo. Qualche attimo di smarrimento per scovare, tra l’ammucchiata, la propria roba e infine una risata pensando: “Già, facevamo così anche noi quando eravamo giovani!” da www.turismo.parma.it
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