si eleva a ridosso dell'omonima via e Via Taverna
Si deve all'illustre medico piacentino Giacomo Morigi (1785-1856) l'istituzione in Piacenza di un collegio adatto alla «formazione della gioventù maschile». Grazie alla sua cospicua eredità fu infatti possibile acquistare nel 1869 il Palazzo Douglas Scotti di Fombio in via Taverna, destinandolo a sede di un pensionato-convitto per gli studenti delle scuole della città. Il complesso era sorto intorno al 1490 come dimora dei conti Ercole e Paride Scotti, su strutture preesistenti, attestate dal torrione medievale posto all'angolo nord occidentale. L'edificio, che si organizza mediante una corte quadrata sulla quale si affacciano i quattro corpi del palazzo, ha il fronte animato da un lungo bassorilievo ornato con grifoni, racemi, profili classici, che culmina agli angoli in due figure che reggono uno stemma della famiglia. Spicca il portale, realizzato intorno al 1492 da maestro Gregorio Prini, secondo gli stilemi del tardo Quattrocento locale, amante delle superfici pittoricamente lavorate. L'arco a tutto sesto è decorato con repertorio classicheggiante e ravvivato da due medaglioni includenti gli stemmi del conte Ercole Scotti e dalla moglie Cassandra Sanvitale. L'architrave, con bassorilievo, reca invece un fastigio che ospita uno stemma nobiliare. Varcato il portone si può raggiungere il cortile quadriportico, con colonne dai raffinati capitelli. Nell'interno del Collegio sono custodite alcuni pregevoli dipinti con ritratti del XIX secolo.
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