in Via Roma, 99
Il palazzo fu voluto dal marchese Ranuccio Anguissola, appartenente ad una tra le più antiche famiglie della nobiltà piacentina che, nel 1774, ne affidò la costruzione all'architetto romagnolo Cosimo Morelli. Questi, personalità di spicco in quegli anni tra l'Emilia e il Lazio, seppe sfruttare sapientemente l'area irregolare a sua disposizione e, pur rimanendo entro il consueto impianto a U, conferì al fabbricato una versione originale, giocata sul movimentato incastro dei corpi minori, a loro volta subordinati all'ala di rappresentanza. La facciata, a tre ordini di finestre pausate da un tenue marcapiano, è chiusa al di sopra da una teorie di finestre tonde, poste nel cornicione di stile dorico. L 'accesso, pur eccentrico rispetto al fronte, risulta perfettamente in asse al secondo e opposto ingresso (in vicolo della Mosca) un tempo riservato alle carrozze. Varcato il portone ci si trova nell'atrio, formato da tre navate disposte secondo uno spazio a sequenza chiuso sul fondo da un'ala di servizio; soluzione questa che se atipica per Piacenza, aveva invece già caratterizzato alcune dimore bolognesi. A sinistra è collocato lo scalone di onore che sfrutta mirabilmente il vano posto tra i due cortili, organizzandosi intorno ad un ampio rettangolo con tromba centrale. L'effetto scenografico e luminoso è potenziato dalla presenza di esili colonnette e da preziosi stucchi, che sottolineano gli elementi strutturali dell'insieme, forse assegnabili ad Alessandro della Nave e Antonio Villa, fedeli collaboratori del Morelli. Il palazzo è di proprietà privata e quindi visitabile solo all'esterno.
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