Angri - economia

Angri - economia

la campagna rappresenta una importante fonte di reddito

All’inizio, la campagna di Angri era costituita da una boscaglia che rendeva impraticabile qualsiasi tipo di coltura. Il disboscamento provocò lo straripamento del vicino fiume Sarno, così, tra la seconda metà del 1700 e la prima del 1800 la Regia Bonifica raddrizzò il corso del fiume e la campagna si riasciugò, diventando la principale fonte di ricchezza del paese. Lo sviluppo delle aziende tessili favorì la produzione agricola di piante come il lino, il cotone e la canapa. Nel 1823 era nominata ‘bambacella di Castellammare’, specie pregiata di cotone coltivato nell’agro sarnese. La coltivazione di quei tempi, la robia (da cui si estraeva una tinta rossa usata per la colorazione dei fazzoletti femminili e dei pantaloni militari) ed il cotone, non dando reddito sufficiente, costrinse molti Angresi ad emigrare nelle Americhe. Tali coltivazioni furono abbandonate a causa delle esportazioni americane. Dopo la costruzione della strada ferrata Napoli-Nocera (1844) ci fu una ripresa dell’agricoltura e la nascita, accanto alla classe colonica, di piccoli commercianti di prodotti agricoli.

Accanto all’agricoltura ed al commercio crebbe anche l’industria manufatturiera: I fratelli Wenner gestirono una grande fabbrica meccanica, aggregata, nel 1913, alle MCM, le Cotoniere Meridionali, ritenuta, a quel tempo, la più grande d’Europa.
Oggi la campagna di Angri è redditizia: vigneti, frutteti ed agrumi ad sud, cultura di ortaggi al nord. Nel 1990 la superficie comunale destinata all’agricoltura ammontava a 989.20 ettari su cui risultavano attive 1.524 aziende.
Oltre al pomodoro, si coltivano melanzane, patate, peperoni, insalate, cavolfiori, zucchini, finocchi, piselli, zucche e carciofi.
Tra le lavorazioni di conserve alimentari spicca quella del pomodoro: nel 1983 sono stati trasformati 2.479.353 q. utilizzando una forza di lavoro di 3.500 unità. Il pomodoro, l’oro rosso della nostra terra, ha fatto decollare l’industria conserviera, oggi nota ed apprezzata in tutto il mondo. La prima industria conserviera nata ad Angri, nel 1921, sorse ad opera della Società Elvea, famosa per le marmellate, le sciroppate, i piselli, le melanzane ed altri ortaggi in scatola. Sono sorte in seguito, altre importanti industrie, tra cui La Doria e la Feger.

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