storia ed attualità
Il Castello Doria ha sempre rappresentato nell’immaginario collettivo degli angresi il monumento più importante del paese (insieme alla Chiesa di San Giovanni Battista). Difficile è datare con esattezza l’epoca di costruzione del Castello, che solo nel corso dei secoli ha assunto l’aspetto attuale: l’origine della sua storia è legata alla posizione strategica dell’immobile. Ma il fatto di essere stato costruito in una zona quasi pianeggiante, lontano dagli antichi insediamenti di via Adriana e del casale degli Ardinghi, e soprattutto per la presenza di altre due torri, quella sul valico di Chiunzi e quelle nelle vicinanze di Lettere, lasciano presupporre che il Castello fosse parte integrante di un sistema difensivo più complesso. Dalla descrizione ci si rende conto che l’edificio ha subito numerose modifiche ed adattamenti ai vari stili architettonici delle epoche passate. A causa del terremoto del 1980 il Castello fu dichiarato inagibile, e solo nel 1988, dopo un lavoro di restauro durato ben quattro anni, è tornato ad essere la sede del Comune.
Storia del Castello Molto probabilmente, dalle testimonianze pervenuteci, l’esistenza del Castello risale al 1290, quando re Carlo II d’Angiò, detto ‘lo zoppo’, assegnò il feudo di Angri a Pietro Braherio o De Braheriis, milite e familiare regio. Durante la lotta per la successione al trono di Napoli tra angioini ed aragonesi, nel 1421, il castello fu dato alle fiamme da Braccio Forte da Montone. Nel 1438, riuscì a resistere all’invasione dell’esercito di Alfonso d’Aragona. Quando i principi Doria, nel 1613, si insediarono ad Angri, divenuta grazie a loro "Principato", e ne detennero il feudo fino al 1806, anno in cui fu abolito il feudalesimo, fecero costruire, accanto alla medioevale Torre un Castello di stile vanvitelliano, con logge sovrapposte a scale a tenaglia in pietra nera, era l’anno 1756. Al Castello fu annesso un principesco Parco. Solo nel 1908 l’Amministrazione Comunale acquistò, per la cifra di novantamila lire, il Castello, adibito a Municipio e carcere mandamentale, e il Parco trasformato in Villa Comunale; la depandance posta di fronte divenne sede del Casino Sociale; l’aia della Corte (serviva agli zappatori per stendervi il grano d’india ad asciugare dopo il raccolto) fu ceduta per edificare il Monumento ai Caduti. Durante la seconda guerra mondiale fu colpito da una ventina di proiettili d’artiglieria e mortai, e, a causa del rovinoso sisma del 1980, subì numerose lesioni. Dichiarato inagibile, dopo una serie di restauri, attualmente è sede del Comune.
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