caratteristiche e peculiarità
L’edificio che ospita il Museo ha assunto nel corso dei secoli vari utilizzi. Inizialmente la struttura era sede del Convento dei frati di San Francesco da Paola, la cui costruzione iniziò nel 1616, cui seguì l’edificazione della chiesa. In origine, il complesso era costituito da un corpo di fabbrica, da un chiostro quadrato con celle ai lati e dalla chiesa.
Anche in seguito, quando il complesso conventuale era stato trasformato prima in Ospedale militare (1797) e poi in ospedale civile di Sant’Andrea (1804), gli edifici, pur avendo perdute le funzioni originarie, mantennero la forma iniziale.
Profonde trasformazioni furono avviate a partire dalla seconda-terza decade dell’Ottocento, quando venne ricavato un piano utile sotto la volta della chiesa e fu demolito il campanile. Quando la funzione di ospedale venne meno, fu aggiunto un corpo di fabbrica in stile neogotico, nel quale ha trovato sede, fino al momento del restauro e della diversa destinazione d’uso, l’Ufficio d’Igiene, progettato da Franco Oliva intorno agli anni Venti.
Il restauro ha interessato l’insieme dei volumi esistenti con una campagna di lavori divisa in tre lotti funzionali, dei quali il primo finalizzato alla trasformazione in Pinacoteca Civica della porzione dell’ex-complesso conventuale compresa fra Via Vecchio Ospedale e Via Venti Settembre, utilizzo che è stato poi cambiato in seguito alla donazione Lia, inserendo tale lotto nel Museo omonimo. Il secondo lotto, sempre relativo all’ex-complesso conventuale, è stato quello appositamente studiato e rapidamente realizzato per la destinazione d’uso del Museo d’arte Antica,Medievale e Moderna. Il terzo lotto, infine, ha riguardato il restauro del corpo di fabbrica di gusto neomedievale collegato idealmente se non storicamente al contiguo convento dei frati Paolotti.
In seguito all’apertura del Museo Lia, l’Amministrazione ha provveduto al recupero di questo edificio, la Palazzine delle Arti, destinato a sede della Biblioteca speciale d’arte e archeologia con annessi laboratori didattici , dell’esposizione permanente della collezione dei sigilli, a spazi destinati a mostre temporanee e a convegni.
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