si compone di due sale
Estremamente varia la tipologia degli oggetti ordinati nella sala I, un tempo chiesa del complesso. In questo vano idealmente ricollegabile alla sfera del sacro, sono stati ordinati gli oggetti pertinenti al culto e, in particolare, la suppellettile liturgica.Numerosi sono gli smalti medievali francesi che testimoniano la fortuna della produzione artistica di Limoges fra XIII e XIV secolo: pissidi, candelieri, croci processionali, pastorali, placche decorate per legature di testi sacri, cassette reliquiri.Nella sala troviamo però anche altri generi di manufatti:gioielli,gemme, oreficeria, vetri, piccole sculture che abbracciano un vasto arco di tempo e di culture. Da segnalare una novantina di oggetti in avorio, la cui popolarità nata presso l’antica civiltà mediterranea, proseguita con l’arte romana, bizantina, gotica conobbe una fortunata stagione durante il manierismo e il barocco. Talvolta le opere sono state isolate per consentirne una maggiore visibilità. E’ questo il caso di tre oggetti che accolgono il visitatore all’entrata della sala. Da segnalare, caso unico in Italia, la serie completa dei dodici tondi vitrei raffiguranti i mesi e i mestieri, già appartenenti ad un rosone di chiesa; tema piuttosto insolito nella vetrata e ricorrente invece nel repertorio scultoreo.
Nella sala II è ordinata la ricca sezione di pagine miniate, di singole miniature e tre antifonari completi ; ampia panoramica della storia della miniatura italiana (e non solo) dal Duecento al Cinquecento che offre testimonianza delle principali scuole dell’Italia settentrionale, in particolare Lombardia, Emilia, Veneto e della Toscana, Pisa e Firenze soprattutto.Per tutto il medioevo e oltre, la miniatura, che più di ogni altro manufatto trasmette con forza l’esperienza del colore, lungi dall’essere un’arte minore, ha proceduto parallelamente alla pittura e ha espresso grandi personalità artistiche.
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