con Sant'Agata Verdi sulla sponda sinistra dell'Ongina, residenza di Giuseppe Verdi
Citata per la prima volta in un documento cremonese del 1264, relativo ad una contesa fra il Castellaro e Lanfranchaus de Villanova, fu, prima dell'anno Mille, feudo dei Dovara, poi dei Pallavicino ed in seguito di Adalberto degli Obertenghi, Marchese di Massa. Pervenne per successione ad Oberto Pallavicino, fece parte del feudo di Busseto e, dopo il 1479, del feudo di Cortemaggiore. I duchi di Parma diedero in seguito Villanova in feudo ai Casoni di Sarzana. La casa padronale è quella detta la "Corte". Nello stemma comunale del 1814 appare un ciliegio fiorito sul prato verde attraversato da una fascia azzurra che rappresenta l’Arda. Rinomata per la sua terra ricca di ciliegi e di meli che crescono rigogliosi ai due lati del fiume, dei campi di grano e dei pioppeti, Villanova ha la sua maggiore risorsa economica nell'agricoltura, benchè non mancano piccole industrie e imprese artigiane. Nel suo territorio le frazioni di Soarza, ricca di pioppeti e con una chiesa in stile gotico, e Cignano che custodisce, all'interno della sua quattrocentesca chiesa, prestigiosi affreschi tra i quali una Madonna con Bambino datata 1520. Particolarmente interessante anche la località di Sant'Agata Verdi sulla sponda sinistra dell'Ongina, residenza di Giuseppe Verdi che oggi accoglie un museo e rimane mèta frequentatissima da numerosi visitatori.
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