comune del parmense con interessanti emergenze storico-religiose
Di Fidenza, “Fidentia" nella lingua dei Romani, parlano per la prima volta storici latini e greci con riferimento alla battaglia fra le truppe di Mario e Silla nell'83 a.C.; più tardi ne fanno menzione i geografi che ne provano la decadenza rispetto alla condizione goduta nel I secolo d.C., allorchè doveva essere sede di municipio e di una comunità non priva di agi, come provano reperti archeologici. Deve il suo nome alla retorica della colonizzazione romana, affermatasi dall'inizio del II secolo a.C.. Il territorio circostante ha rilevato l'esistenza di villaggi fin dall'epoca del bronzo, mentre la toponomastica ed il dialetto denunciano chiaramente la presenza e la sopravvivenza celtica, La storia medievale della città è intessuta di vicende di un'ardua indipendenza dalle ambizioni sia civili che ecclesiastiche di Parma e Piacenza e che comunque pervenne all'autonomia statutaria fino all'arrivo di Napoleone. Gli statuti viscontei rimasero in vigore senza apprezzabili modificazioni fino oltre la metà del 1700, allorchè furono riformati da Du Tillot, il celebre ministro del ducato di Parma, nella cui orbita il Comune era stato tuttavia risucchiato definitivamente nel XVI secolo. Pervenuto ai Borboni nel 1731, il borgo seguì le sorti del Ducato anche nelle successive dominazioni straniere fino all'Unità d'Italia, Accrebbe la sua importanza civica al tempo dell'occupazione napoleonica (1801-1814) per esser divenuta sede di sottopretura, di tribunale e capoluogo di circondario. Durante il governo di Maria Luigia d'Austria (1815-1847) e dei Borboni si diffusero anche a Borgo le nuove idee risorgimentali. Raggiunta l'Unità d'Italia, la città si apprestò a vivere tutti i problemi posti dal nuovo orientamento civile e politico e la sua storia appare profondamente segnata dalle vicende che caratterizzano la storia del Paese in quegli anni: l'affermarsi del liberalismo, l'avvento del socialismo, che a Borgo trovò numerosi proseliti per l'opera svolta da Luigi Musini e continuata da Agostino Berenini, la prima guerra mondiale e la ricostruzione a cambiare profondamente il volto della città. In seguito alle vicende belliche la città di Fidenza fu insignita, nel 1960, della medaglia di bronzo al valore civile. Sotto il profilo turistico Fidenza offre numerose occasioni di visite tra cui il Duomo, del XII, pregevole esempio di transizione delle forme dal romanico lombardo a quelle dell'architettura provenzale. Al suo interno opere murarie e sculture tra cui si segnala una "Madonna con il bambino; sul lato nord-est di Piazza Duomo, la Torre, risalente al XIV secolo, sotto la quale nel 1874 fu scoperta l'imponente arcata di un ponte romano che, posto all'ingresso della città, segnala l'antico percorso della Via Emilia sul Torrente Stirone. Altri edifici importanti sono il Palazzo Comunale, in stile gotico lombardo la cui costruzione iniziò nel XIII secolo, il Teatro Magnani del XIX secolo che fu inaugurato nel 1861 con la rappresentazione de "Il Trovatore", il Collegio delle Orsoline, un importante palazzo settecentesco che insieme al vicino ex Collegio dei Gesuiti, rappresenta una delle strutture più interessanti della città. Tra i luoghi sacri meritano certamente una visita la Chiesa della Gran Madre di Dio, di epoca farnesiana, la Chiesa di S. Antonio Abate della fine del XII secolo, la Chiesa di S. Pietro, in stile toscano degli inizi del XVII secolo, la Chiesa di S. Maria. la Chiesa e il Convento dei Frati Cappuccini, l'Oratorio della Zappella, ossia piccola cappella che occupa spazialmente il medesimo luogo un tempo occupato dalla chiesetta dei Frati di S. Francesco e l'ex Convento dei Frati Agostiniani. Infine in Via Berenini, esempio di conformazione urbana che ricorda i centri mercantili medioevali, costruiti lungo l'asse, si può notare, al n. 59, una porta finestra a sesto acuto che apparteneva all'ex Oratorio di S. Agata (sec. XIII) annesso al Convento degli Umiliati soppresso nel 1865.
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