terra di palafitte in seguito dominata da Etruschi e Galli
Con Castelvetro ci spostiamo nel settore del Piacentino che gravita, per motivi geografici, sulla città di Cremona e la storia, in tal senso, ne offre ampie prove. Il suo nome deriva dal latino "Castrum Vetus", Castel Vecchio, passato attraverso la forma dialettale "Castelvedar", italianizzato poi in Castelvetro. Insediata fin da tempi molto antichi, fu prima terra di palafitte e poi abitata dagli Etruschi e dai Galli. Nel sec. VI giunse poi l'invasione gallica. Il primo documento risultato autentico sulle origini di Castelvetro è datato 966. Si racconta che, attorno al secolo IX, queste terre furono donate da Carlo Magno al vescovo di Cremona, che forse vi esercitava da tempo più antico diritti di fatto. Nel XII secolo hanno inizio le lotte fra i cittadini e il vescovo; questi, che da molto tempo esercitavano diritti sulle terre dell'Oltrepò lungo il fiume, dette "Communie", cercavano di allargare i loro poteri investendo altri cittadini di altre terre, mentre il vescovo cercava di mantenere i suoi diritti feudali. Nel 1144 un diploma imperiale concesse ai cittadini cremonesi i diritti sui "Communia" sulle due rive del Po. E' il riconoscimento del Comune di Cremona ormai costituito con il suo centro a Cittanova e la sua chiesa a S. Agata. Castelvetro ha un territorio che comprende le frazioni di Croce S. Spirito e verso il parmense San Giuliano e S. Pedretto. Da vedere la Chiesa di S. Giovanni Battista, riedificata nel Settecento, che presenta al suo intemo un prestigioso dipinto intitolato "l'Assunta" del 1566 eseguito da Vincenzo Campi. Interessante inoltre il Palazzo del Comune innalzato nel 1912 su progetto di Arnaldo Meazza con chiare caratteristiche neogotiche. Nessuna traccia invece del castello e nemmeno della chiesa che diede il nome alla piccola frazione di Croce Santo Spirito, un tempo appartenuta a Cremona. La sua economia ha registrato un enorme sviluppo per l’attività commerciale; una notevole realtà sono comunque le piccole e medie industrie e l’agricoltura con una rilevante produzione frutticola.
|