Lungo il Po: Castelvetro Piacentino

Lungo il Po: Castelvetro Piacentino

Il suo nome deriva del latino “Castrum Vetus”, Castel Vecchio

Le sue origini vanno inevitabilmente ricercate nelle vicissitudini storiche della città di Cremona, alla quale è collegata da quel ponte sul Po lungo un chilometro, che funge da confine tra la provincia di Piacenza e quella lombarda. Il suo nome deriva del latino “Castrum Vetus”, Castel Vecchio, passato attraverso la forma dialettale “Castelvedar”, italianizzato poi in Castelvetro. Abitato fin da tempi molto antichi, ricco di boschi che ancora dopo il I secolo d.C. producevano tante ghiande da alimentare i maiali che servivano all’approvvigionamento di Roma, aveva abitatori ancora quasi prima della colonizzazione romana. Dapprima terra di palafitte, fu poi abitata dagli Etruschi e dai Galli. Nel secolo VI giunse poi l’invasione gallica. Il primo documento risultato autentico sulle origini di Castelvetro è datato 11 dicembre 966. Si racconta che, attorno al secolo IX, queste terre furono donate da Carlo Magno al vescovo di Cremona, che forse vi esercitava da tempo più antico diritti di fatto. La storia è comunque piuttosto confusa poichè i documenti non sono numerosi e il possesso delle terre è sempre conteso fra vari poteri. Nel XII secolo hanno inizio le lotte fra i cittadini e il vescovo; questi, che da molto tempo esercitavano diritti sulle terre dell’Oltrepò lungo il fiume, dette “Communie”, cercavano di allargare i loro poteri investendo altri cittadini di altre terre, mentre il vescovo cercava di mantenere i suoi diritti feudali. Nel 1144 un diploma imperiale concesse ai cittadini cremonesi i diritti sui “Communia” sulle due rive del Po. E’ il riconoscimento del Comune di Cremona ormai costituito con il suo centro a Cittanova e la sua Chiesa a S. Agata. Castelvetro ha un territorio che comprende le frazioni di Croce S. Spirito e, verso il parmense, San Giuliano e San Pedretto. Da vedere la Chiesa di S. Giovanni Battista, riedificata nel Settecento, che presenta al suo interno un prestigioso dipinto intitolato “l’Assunta” del 1566 eseguito da Vincenzo Campi. Interessante inoltre il Palazzo del Comune innalzato nel 1912 su progetto di Arnaldo Meazza con chiare caratteristiche neogotiche. Nessuna traccia invece del castello e nemmeno della chiesa che diede il nome a Croce Santo Spirito, una piccola frazione compresa in Castelvetro e un tempo appartenuta a Cremona. La sua economia ha registrato un enorme sviluppo per l’attività commerciale; una notevole realtà sono comunque anche le piccole e medie industrie e l’agricoltura con una rilevante produzione di frutta.

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Comune di Castelvetro Piacentino
il palazzo comunale di Castelvetro Piacentino
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