Il Castello di San Giorgio

Il Castello di San Giorgio

nella città di La Spezia

Sul portale di accesso al castello oggi si trova lo stemma della Repubblica di Genova che tanta parte ha avuto nella storia della città e del castello stesso.
L’epigrafe porta la data dei lavori di consolidamento del 1607 e il bassorilievo rappresenta San Giorgio e il drago, emblema del Banco di San Giorgio finanziatore dei lavori di consolidamento.
Ma l’origine del castello è più antica.
Nel 1252 Nicolò Fieschi eresse nell’altura del Poggio un grande palazzo, simbolo del suo potere, e costruì una cinta muraria attorno all’abitato.
Nicolò Fieschi fece della Spezia un borgo fortificato, ma le opere di difesa che realizzò non furono sufficienti a contrastare l’assalto dei Genovesi guidati dal capitano Oberto Doria che nel 1273, partendo da Porto Venere, attaccò La Spezia: il borgo venne incendiato e il castello bruciato.
Nel 1371 il castello fu ricostruito; tale manufatto risulta inserito nel sistema difensivo trecentesco: esso avrebbe rappresentato il maschio ( la torre principale, spesso costruita con criteri ed effetti di notevole imponenza).
Nelle murature del primo recinto ancora di limitato spessore, numerose sono le feritoie verticali per arcieri. Delle mura resta solo il braccio che scende al mare e che, dotato di merlatura alla ghibellina, presenta il cammino di ronda.
Tra il 1443 e il 1607 il castello subì diversi riadattamenti e ampliamenti come la costruzione della Bastia (opera difensiva di appoggio al castello) ed un fosso attorno ai fianchi nord ed est, in direzione della Bastia stessa.
Con la riorganizzazione delle difese attuata dal regno di Sardegna prima e dallo stato unitario poi, il castello fu ceduto all’Amministrazione Comunale e nel 1885 rischiò la demolizione, bloccata fortunatamente dall’Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti. Già nel 1934 il Comune, per iniziativa del direttore della Biblioteca Civica, Ubaldo Formentini giunse alla determinazione di avviare il restauro del castello. Un progetto generale di recupero fu approvato nel 1970 e ripreso nel 1983 dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Genova e Pisa, e quindi realizzato dal 1985 al 1998.

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