Una provincia ad alta vocazione turistica
Una terra leggiadra, dove prevale il forte contrasto tra mare e monti. Da un lato si scorge la costa con le spiagge, le barche, il mare a perdita d’occhio, dall’altro il “mare” verde dell’entroterra, punteggiato di paesini, chiesette e campanili ed orlato da montagne di tutto rispetto. E’ questa alternanza di mare e monti che crea un altro incanto della Liguria, di cui si sono innamorati nel tempo anche poeti e scrittori come Shelley, Byron, Montale e Cardarelli. Quello che proponiamo sarà la scoperta di nuovi panorami, di angoli segreti: è l’invito che facciamo a chi non conosce la favola eterna delle Cinque Terre, del solare trionfo di Lerici, della magica civiltà delle pietre di Lunigiana, e degli antichi ricordi di Luni. Un percorso sempre vario ed emozionante attraverso quella che è la caratteristica più unica che rara della Liguria: condensare inpoco spazio ambienti tanto diversi. Il capoluogo di questa provincia, La Spezia, è una città moderna che deve il suo sviluppo alla costruzione dell’Arsenale Militare Marittimo (1860 - 1865) ideato da Cavour e progettato da Domenico Chiodo. Piacevole, oltrechè per la posizione al centro del Golfo dei Poeti, per la bellezza panoramica e il clima estremamente mite. La città ha uno stupendo lungomare e una moderna cattedrale. Magnifica passeggiata costituisce il giro dei colli che sovrastano la città. Meritano una visita gli antichi borghi di Biassa e di Campiglia, vere oasi di silenziosa quiete e di paesaggi incantevoli; a Marinasco è ancora in sito l’antichissima pieve rimaneggiata nel ‘700. Particolarmente piacevole è il Giro del Golfo e delle Isole (servizi di autobus e di traghetti dalla passeggiata Morin). Da La Spezia attraverso le Cinque Terre, a Levanto, Bonassola, Framura, Deiva e Moneglia. La strada litoranea consente di arrivare a Riomaggiore e Manarola: il mare, le colline, i vigneti, gli antichi borghi di pescatori, le chiese di stile genovese dischiudono paesaggi incantevoli. Tra Riomaggiore e Manarola, tagliata nella roccia, la Via dell’Amore. Corniglia arrampicato sul colle ha una grande spiaggia protetta, ideale per vacanze a contatto con la natura. Monterosso con il suo ampio ed attrezzato arenile, ha anch’esso motivi di richiamo artistico e paesaggistico: la medioevale Torre Aurora che divide il borgo antico dalla parte nuova (Fegina) ed il Crocefisso di Van Dick nella chiesa di S. Francesco; sulla collina il Santuario settecentesco di Soviore. Tra questi due paesi un angolo particolare è Vernazza la cui Chiesa parrocchiale ripete temi del romanico-genovese. Sulle colline delle Cinque Terre una passeggiata pittoresca unisce i Santuari posti in uno scenario di favola sopra i paesi a picco sul mare: spettacolare è l’itinerario attraverso i sentieri nel verde. Caratteristica unica sono i vigneti pensili sostenuti dai muretti a secco, stupendo esempio di architettura-paesaggio creata dall’uomo in una natura impervia. Tutta la zona delle Cinque Terre fino a Porto Venere è Parco naturale e marino con flora e fauna rara e protetta. Sentieri panoramici e ben individuabili grazie all’opera del C.A.I. sono frequentati da appassionati del footing e del trekking. Alcuni tratti sono percorribili a cavallo e mountain bike. In tutta la riviera numerose le trattorie con piatti tipici. Famosi, fin dall’antichità il bianco secco ed lo sciacchetrà (vino passito) delle Cinque Terre. Il primo paese che si incontra procedendo verso ponente è quello delle Grazie posto in una deliziosa insenatura naturale. Degni di visita il Convento degli Olivetani nel quale sono stati riportati alla luce gli affreschi di Nicolò Corso, segni non modesti dell’attività culturale dei monaci del medioevo, ed il Santurario di Nostra Signora delle Grazie di tardo stile Gotico. Indispensabile, successivamente, la sosta a Porto Venere. Pittoresco il borgo (sec. XII) di struttura genovese che serba l’incanto dei paesi marinari. Il Castello genovese, la Chiesa di S. Lorenzo (consacrata nel 1130) ed interamente rifatta nel 1931-35 che conserva notevoli opere d’arte (ancona marmorea attribuita a Mino da Fiesole, l’immagine della Madonna Bianca del sec. XIV, Trittico del XV sec. sull’altare maggiore) e, in sacrestia, un magnifico tesoro (cofanetti d’avorio arabo-fenici e bizantini). All’estremità del promontorio, l’antichissima Chiesa di S. Pietro, edificata nel 1277 su elementi preesistenti del VI secolo. Da Porto Venere si accede, per mare, all’Isola Palmaria, al Tino (ove sono i resti del Monastero di S. Venerio), al Tinetto (resti di chiesa del sec. V). L’Isola Palmaria, splendido Parco naturale ricco di spiagge e di rocce per una vacanza balneare inconsueta, è attraversata da sentieri, ideali per escursioni nel verde. In tutto il Golfo sono praticabili sports acquatici. La ricettività, a Porto Venere, è buona e le strutture balneari attrezzate. Degnamente famosi, in tutta la sponda occidentale del Golfo, i cibi tipici (datteri e tartufi di mare ed infinite varietà di pesce) serviti in quasi tutte le trattorie. Altrettanto interessante è, per la varietà dei paesaggi, il giro del lato orientale del Golfo. Usciti dalla città si attraversa il porto mercantile ed il porto industriale. Fino al Muggiano è tutta una serie di piccoli e grandi cantieri e fabbriche. Passata la galleria degli Scoglietti, si ha l’incanto dell’insenatura di Lerici. Si attraversa S. Terenzo ove, oltre ai ricordi storici della Villa Magni che ospitò Shelley si nota il castello genovese, l’interessante parrocchiale del sec. XVII che contiene un dipinto del Fiasella (1629) e la magnifica Villa Marigola. Dopo S. Terenzo si arriva a Lerici dove si trova il castello genovese (sec. XIII-XVI), Il clima di Lerici consente alla cittadina di costituire, per tutto l’anno, un soggiorno piacevole: il verde della collina e la vegetazione caratterizzano il paesaggio di Lerici attraverso l’incantevole Fiascherino ove soggiornò D.H. Lawrence, fino a Tellaro la cui struttura architettonica è particolarmente suggestiva. Il verde caratterizza tutta la sponda orientale del Golfo fino a Bocca di Magra: sopra Lerici, Barcola con la bellissima villa De Benedetti (ora Picedi) e la villa Cochrane (ora Carnevali), con suggestivo parco e poi La Serra da cui un’incantevole strada con ampi squarci panoramici conduce, fra folti boschi e pini, a Montemarcello per scendere poi ad Ameglia (Castello e Chiesa del sec. XVI) ed alla Foce del Magra.
|