leggende romane
Nel 1849 la vittoria del generale Oudinot sulle truppe comandate da Garibaldi in difesa della Repubblica romana diede il via ad una nuova fase di potere temporale ecclesiastico. In attesa del rientro di Pio IX la città venne retta da un triumvirato di cardinali tutt'altro che moderati. Si racconta che nel clima di censura neanche gli animali fossero liberi. Pare infatti che un famoso farmacista di Roma, Pietro Peretti, possedesse un pappagallo parlante che, a causa della clientela repubblicana e di chissà quale altro problema, urlasse a squarciagola dentro il negozio: "Viva la Repubblica!" e "Abbasso i preti e il Papa!". I cardinali censori, venuti a sapere della bestiola blasfema, decisero di metterla a tacere e di punire anche il farmacista, che negò sempre ingenuamente di aver mai posseduto un pappagallo. Questo episodio finì per legare indissolubilmente il nome della sua famiglia all'animale chiacchierone, tant'è che anni dopo, presentatosi un Peretti al papa, questi disse: "Ah! Un Peretti! Quelli del pappagallo!"
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