in via Castello
Nell’estate del 1997, in un’area di proprietà privata sita in via Castello, la Soprintendenza Archeologica per la Puglia ha portato in evidenza sei tombe del tipo a semicamera, protette, cioè, da muri e coperte da lastroni, databili al III – II secolo a.C. Già note alla letteratura archeologica e, purtroppo, anche agli scavatori clandestini, le tombe, parzialmente sconvolte e manomesse, risultavano dipinte e con iscrizioni messapiche. A seguito di questa eccezionale scoperta, nel corso del 2000 l’indagine fu estesa alle aree confinanti. Tale intervento ha consentito di individuare alcune strutture e di mettere in luce un’interessante continuità di vita nell’area, dall’età del ferro all’età tardo medievale, che getta nuova luce sulle conoscenze del sito messapico e sulle fasi tardo-antiche.
In particolare, con lo scavo di vico Quercia sono emerse significative testimonianze del primo insediamento attestato a Mesagne: tracce di una cinta muraria (su cui sono state rinvenute due importanti stele figurate) e un battuto stradale molto antico. Poche sono risultate le testimonianze di età romana: si tratta di alcune sepolture attribuibili con ogni probabilità al tardo impero. Invece sono state rilevate numerose tracce di età medievale e tardo-medievale, come, ad esempio, strutture abitative testimoniate da battuti e focolari, e fosse di scarico e pozzi che attestano l’occupazione dell’area sino al XVI secolo. Sempre in vico Quercia è stata rinvenuta una monumentale sepoltura del tipo a semicamera databile al III – II secolo a.C., riutilizzata probabilmente fino al I secolo a.C. La tomba recava al suo interno una iscrizione in lingua messapica ed ha restituito parte del suo prezioso corredo.
da www.comune.mesagne.br.it
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