impianto termale denominato Malvindi
Continuando ad andare verso S. Pancrazio, nei pressi dell’incrocio con la strada Oria - Cellino S. Marco, incontriamo l’impianto termale di Malvindi. Il complesso, già noto all’inizio del secolo scorso, nel 1986 è stato oggetto di un’indagine che ha rivelato quattro ambienti interessati da due fasi costruttive: l’una attribuibile agli inizi del I secolo dopo Cristo, l’altra ai secoli III – IV dopo Cristo.
Sono stati individuati: il calidarium, una sala, dove si facevano bagni caldi, riscaldata attraverso un sistema che faceva salire il calore da un impianto posto sotto il pavimento; il tepidarium, una sala riscaldata che costituiva il passaggio intermedio tra bagno caldo e bagno freddo, e il frigidarium, dove si prendeva il bagno freddo, in cui sono stati rinvenuti i resti di una vasca. Un altro vano, utilizzato prima come ambiente riscaldato, venne successivamente destinato ad ambiente di servizio. Gli scavi hanno pure messo in luce, nel tepidarium, un pavimento a mosaico, costituito da tessere in pietra calcarea bianca e poche tessere in pietra nera, recante al centro una lastra di marmo bianco con venature in grigio. Il mosaico è conservato presso il Museo archeologico.
Quello di Malvindi, per le sue dimensioni e la sua posizione, fa pensare ad un complesso pubblico in un contesto rurale, insieme punto di riferimento per un territorio piuttosto vasto e probabile punto di sosta lungo una importante via. L’impianto, infatti, si trovava nei pressi di una strada utilizzata come alternativa alla via Appia per raggiungere Otranto da Brindisi.
da www.comune.mesagne.br.it
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