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da Caorso a Monticelli, da S. Pietro in Cerro a Castell’Arquato
E’ la vallata che occupa la parte est del territorio piacentino e comprende non solo il corso dell’Arda ma anche quello dei torrenti Ongina, Stirone e Chiavenna. Abitata fin da epoca preistorica, fu sede dei Liguri e dei Romani, assistendo durante il Medioevo a un grande sviluppo di borghi di importante valenza strategica e commerciale.
Un documento riporta al 1205 l’inizio della costruzione del Castello di Caorso, di particolare importanza per la difesa del territorio di Cremona. Un tempo circondato da fossato, si sviluppa su pianta rettangolare con torri quadrate agli angoli. Anche il corpo centrale d’ingresso è sormontato da una torre in mattoni con merlature a coda di rondine, alla cui sommità si eleva per cinque metri una piccola torretta a pianta ottagonale.
E’ menzionato invece solo nel 1298 il Castello di Monticelli D’Ongina, attualmente di proprietà della Parrocchia e sede di associazioni sportive e culturali tra le quali il Museo dedicato al musicista Zanella e il Museo Etnografico del Po. Ben conservato, ha la pianta quadrata con quattro torrioni rotondi ai lati. Strette e ripide scale a chiocciola portano ai cammini di ronda. Nell’androne dell’accesso principale affiorano tracce di antichi affreschi, mentre in una piccola cappella si trova anche un ciclo di affreschi del XV secolo attribuiti a Bonifacio Bembo.
Non resta più traccia invece della Rocca di Cortemaggiore, già fondo dei Pallavicino e dei Farnese. La totale distruzione del complesso fu ordinata nel 1818.
Castello di tipo residenziale nonché preziosa testimonianza tardoquattrocentesca è l’edificio di S. Pietro in Cerro. Fondato nel 1491, sui resti di una più antica costruzione, è formato da quattro corpi di fabbrica articolati su schema rettangolare con torrioni rotondi. Sul lato sud si trova il mastio d’ingresso che immette in un cortile quadrato con elegante porticato e loggiato con colonne e capitelli quattrocenteschi.
Il Castello di Cadeo, citato per la prima volta nel 1307, è oggi adibito ad abitazione rurale. Attualmente dell’antica costruzione è visibile solo una torre d’ingresso con finestre a tutto sesto e tracce del ponte levatoio.
Nulla resta della Rocca di Fiorenzuola D’Arda, località strategica che già in epoca anteriore al Mille era dotata di un fortilizio. Si sa che dopo essere stata sede ospedaliera dell’armata napoleonica nonché carcere giudiziario, venne totalmente demolita nel 1837 in occasione della costruzione del nuovo ponte sull’Arda. Quasi al confine con il parmense nel comune di Alseno, l’attuale castello fa parte delle residenze fortificate minori. Quasi interamente eretto in mattoni, tranne un tratto del lato nord ovest in pietra squadrata, fu probabilmente la base dell’antica torre del 1180. A pianta quadrata, presenta grosse mura con varie feritoie alla base, ampie sale ed un cortile a due portici. Attualmente è adibito ad asilo, in rispetto alle disposizioni testamentarie della donatrice duchessa Clelia Sforza Fogliani.
Il Castello di Carpaneto conserva, benché alterate, buona parte dell’edificio quattrocentesco con mura perimetrali scarpate. Attualmente sede degli uffici comunali e delle scuole elementari, possiede un elegante porticato con colonne di granito e capitelli in arenaria riportanti gli stemmi di Casa Scotti.
Il centro più importante della vallata è senza dubbio Castell’Arquato le cui prime notizie scritte risalgono al 789. Era anticamente un centro castellano bizantino, sorto su un Castrum romano di grande importanza strategica poiché situato allo sbocco della Val d’Arda nei pressi di una strada che, attraverso il passo della Cisa, conduceva dalla Pianura Padana a territori confinanti come la Toscana. La Rocca è un singolare edificio con una pianta a forma di “L” composta da una cinta inferiore su due livelli differenti a causa della forte pendenza del terreno e da una cinta minore rettangolare e disposta perpendicolarmente alla prima. Alla base del mastio, che riversa sulla Piazza della Collegiata, vi era l’entrata principale che attualmente si è spostata sul lato nord, tramite una porta secondaria in cui sono ancora ben visibili gli incastri del piccolo ponte levatoio. La Torre del Duca invece, sorgeva nella parte bassa del paese, presso il medievale Palazzo Ducale. Eretta tra il 1527 e il 1535, ha ampie pareti in laterizio con grandi archi alti quasi fino alla sommità su cui corre un loggiato. All’interno un’ampia sala centrale comunica con piccole stanze a pianta ottogonale orientate verso nord, est e sud, mentre nel baluardo ad ovest si trova una bella scala a chiocciola che porta ai piani superiori. A sud ovest del borgo si trovano i resti di una torre quadrata, detta La Torretta, che serviva da vedetta per il controllo delle strade e degli accessi che portano dalla pianura al borgo e alla media Val d’Arda.
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