proposto dall'Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza
La straordinaria importanza delle parole. Anzi, la straordinaria importanza delle parole d’amore: come l’ennesimo bacio che illumina gli occhi e che fa sentire di essere re e principesse di una magica storia a due. Cosa c’è di più bello? Crederci, esserlo e diventarlo. L’occasione, del resto, esiste, esiste davvero. Concreta come il più prezioso degli anelli, anche se non si può mettere al dito, e come la più vera e splendida delle promesse. E’ un tour, un viaggio, una piccola romantica vacanza, che abbraccia in due giorni quattro castelli e l’emozione di una storia d’amore antica ma davvero vissuta. Suggerito dall'Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, ecco allora un percorso sulle tracce del tempo, quando lui si chiamava Pier Maria Rossi, magnifico Conte di San Secondo, e lei Bianca Pellegrini. Protagonisti di un amore così grande che delle loro parole e dei loro baci restano ancor oggi le pietre, la bellezza e i colori di due imponenti castelli. Anche se quel che c’era una volta ha inizio da un altro: da quella Rocca di San Secondo, dove il Conte Pier Maria ebbe modo di dimostrare le sue doti di condottiero e capitano di ventura al servizio dei Visconti prima e degli Sforza poi (e cioè dal 1438 al 1454). Per questo l’itinerario inizia da lì, con una mattinata addolcita dalla cornice rinascimentale di questa sfarzosa dimora nobiliare. Un gioco di sale e di affreschi abbandonato però senza rimpianti dal nostro, che folgorato dalle grazie di Bianca, benché già moglie di Melchiorre d’Arluno, volle per lei opportuno teatro per i propri incontri. Il Castello di Roccabianca, il cui nome è praticamente una dedica già così. Imponente e perfetto, un intero ciclo di affreschi ispirato alla centesima novella del Decamerone di Boccaccio ed un altro a quello astrologico di Pier Maria Rossi, sarà questo la seconda meta della prima giornata. Da concludere nell’antico splendore del Relais Fontevivo, e cioè nel complesso dell’Abbazia San Bernardo di Fontevivo, fondata dai monaci del Monastero di Chiaravalle della Colomba nel 1142, che ora offre un suggestivo luogo di comfort e di sosta. La mattina seguente tappa sull’altura dominata dal castello di Felino, fortezza appartenuta alla potente famiglia dei Rossi, e oggi preziosa sede per banchetti, mostre, convegni. Ma la conclusione? Non può che essere il Castello di Torrechiara (e di nuovo il destino delle parole, dei nomi), altra roccaforte e dedica di quel celebre amore. Difeso da tre cerchia di mura e da quattro torri angolari, l’imponenza non ne compromette la raffinatezza e la bellezza, che trova il suo apice nella straordinaria “Camera d’oro”, attribuita a Benedetto Bembo, che narra appunto la storia d’amore tra Pier Maria e Bianca, oltre che la potenza della nobile casata. Parole preziose e immortali che dicono ancor oggi la forza e la romantica bellezza di un idillio. Che possiamo rivivere anche noi.
Per informazioni: Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, tel. 0521-829055/823221. www.castellidelducato.it e-mail info@castellidelducato.it
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