immenso il patrimonio storico archeologico
La città di Eboli è collocata in un felice contesto territoriale, in cui si sono sempre intrecciati una serie di fattori che hanno favorito l’insediamento umano. Cerniera naturale fra la costa e l’entroterra e fra il nord e il sud, ha i piedi e il corpo nella piana, ma la testa saldamente ancorata alle colline retrostanti; con “vista” sul mare, fu comunque al riparo dalle rapide incursioni e razzie cui erano soggetti i centri costieri; legata all’”arteria Sele”, non è comunque soggetto ai suoi capricci e alla mutevolezza dei fattori ambientali, che furono invece fatali per Paestum. La città di Eboli è il terminale di un tessuto territoriale che si bagna nelle tiepide acque del Tirreno. Il clima perennemente mite, le dolci colline ricche di storia, di lembi di natura incontaminata e di suggestivi corsi d’acqua, una pianura ricca e fertile, in cui si producono pregiati prodotti alimentari (mozzarelle, carciofi, fragole ecc.), ne hanno fatto da sempre un luogo di richiamo per le popolazioni limitrofe. Questa collocazione mediana, fra la costa e l’interno, l’ha posta da sempre naturalmente in contatto con la vivacità dei centri costieri, recettori di grandi flussi culturali e politici, e con la serena laboriosità delle zone interne, socialmente più stabili e per questo depositari di culture e di valori consolidatisi nel corso dei secoli. C’è una ricchissima documentazione archeologica, che, quanto prima, sarà definitivamente esposta nel Museo Nazionale della Valle del Sele, sito nel complesso monumentale di San Francesco in Eboli. Le prime ricerche scientifiche, avviate nell’800 proprio da due insigni ebolitani, Matta e Romano, già confermavano e precisavano alcune vaghe ipotesi sulla presenza di mitiche popolazioni sul nostro territorio. Le indagini sviluppate in questo secolo, soprattutto nell’ultimo trentennio, in parte stimolate da ritrovamenti occasionali a seguito dei lavori edili nelle aree contigue al centro antico, hanno permesso di delineare un quadro più chiaro. Da visitare: copyright: www.salernocity.com
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