con un centro storico che conserva tracce di insediamento neolitico
La prima notizia che si ha della chiesa di S. Nicola risale al 1072 anno in cui il principe Gisulfo la donò alla Badia di Cava, ma già nel 1073 fu chiamato monastero da un certo Fasano, e, nel 1187 ebbe giusisdizione su un ampio territorio circostante compreso l'abitato della futura Serramezzana. I primi casali sorsero nel 1073, ma solo nel 1254 presero il nome di Serramezzana ed il suo decisivo incremento si ebbe solo nel XVI secolo quando divenne feudo della famiglia Capograssi. Il feudo, durante il periodo normanno, fu un esempio di organizzazione, fondato su precisi jussi (diritti) e ampi usi civici, soprattutto per quel che riguardava l'uso dei mulini e dei grossi tini di pietra per la pigiatura dell'uva. Il borgo di S. Teodoro risale al 1165; esso sorse intorno alla chiesa omonima, nel luogo ove erano antiche "laure" basiliane. In epoca normanna e fino agli inizi del secolo scorso godette degli stessi jussi e usi civici di Capograssi. Il centro storico che conserva tracce di insediamento neolitico, presenta elementi di riguardo, tra i quali Palazzo Materazzi (XVI sec.) la cui torre fu costruita nel 1757 con blocchi di pietra prelevati dalla torre greca (velina) della Punta della Carpinina. Interessante anche la chiesa della Madonna delle Grazie (XVIII sec.), isolata rispetto al centro abitato, come pure i Ruderi dei mulini ad acqua sul torrente Rio Lapis. Infine la Cappella di S. Nicola, a circa un chilometro dall'abitato, ex monastero italo-greco, che conserva interessantissimi affreschi del XVI secolo; è inserita nel vecchio cimitero, ormai semiabbandonato, dove ancora si possono notare le antiche tombe costruite a forma di piccole case, alla maniera greca.
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