territorio caratterizzato dalle cosidette "passolare"
Il casale per alcuni secoli fu soggetto alle alterne vicende della famiglia dei Sanseverino, che lo aveva ricevuto dai Principi di Salerno ed attraverso vari passaggi di proprietà si giunge al XVIII secolo con i baroni De Conciliis, che lo dominarono tramite quattro persone "Elette", rappresentanti dei vari ceti sociali (galantuomini, artisti, agricoltori, braccianti). Torchiara si presenta come un centro commerciale ed agricolo, che ha sviluppato rapidamente anche le attività del terziario, approfittando del facile collegamento con Agropoli. La fertilità del terreno permetteva fra l'altro la coltivazione dei fichi i cui frutti, essiccati sul posto, venivano poi esportati a Napoli e all'estero, soprattutto negli U.S.A. e in Francia. Molte sono ancora oggi nelle campagne le costruzioni, dette "passolare", che un tempo erano adibite a questo uso, e donano al paesaggio una nota tutta particolare. L'abitato si è sviluppato lungo i secoli su una collina che si stende verso la valle del Testene e secondo la tradizione, all'epoca dei pirati turchi, la stessa chiesa, che chiude l'abitato verso ovest, venne fortificata con delle torri, una delle quali oggi è il campanile. La frazione Copersito è adagiata sulle pendici di una collina dove molte sono le case gentilizie. Una viabilità realizzata con un certo gusto permette l'accesso alla parte vecchia. La prima notizia di Copersito si ha in un documento del 1058, in cui viene descritta una "via de Cupersito". Nel 1167 invece viene menzionato un "Casali Cupersito". Altri fanno risalire la sua origine all'anno 1100, quando viene stipulato un istrumento di concordia tra il vescovo di Paestum e l'Abate di Cava. Il toponimo deriverebbe da "casale in cuo sito", che significa "casale in località profonda". All'inizio del 900 la nascita di una nuova frazione, denominata S. Antuono, segna un importante progresso sociale per l'intero territorio comunale. La frazione è sorta intorno a una cappella dedicata a S. Antonio e nei pressi delle antiche "taverne" della fiera del mercoledì. Ha avuto una rapida crescita economica, ed oggi l'abitato appare strutturato quasi essenzialmente in funzione del commercio. Nel centro storico sono da vedere la chiesa di S. Bernardino (XVII sec.), la chiesa di S. Salvatore (XVI sec.), il Palazzo Feo (XVIII sec.), il Palazzo baronale De Conciliis (XVIII sec.).
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