di particolare prestigio Casa Segat, già Politi
Il nome di questo paese deriva, con molta probabilità, da "Sevror", che stando per "superiorum" designa la sua posizione geografica di paese più alto della Valle. Le origini del paese sono tutt'ora avvolte dal mistero; gli storici ritengono che il ritrovamento di alcune monete di Diocleziano (245-313 d.C.), rinvenute in un ossario, indichino la testimonianza di insediamenti romani, forse provvisori, ma databili già al 51 a.C.. L'ipotesi trova un rafforzamento storico dalla vicinanza della "Via Claudia Augusta", che passava per Feltre-Sovramonte-Lamon-Valsugana e Trento. Nel Medioevo la Comunità di Primiero aveva sede amministrativa "la Regola", a Piubago, antico insediamento situato nei pressi dell'attuale paese di Siror, e sommerso dopo un terremoto e da straripamenti del Rio Lazer nel 1114 e 1117. Prova dell'esistenza di "Piubago" potrebbe esser confermata dal ritrovamento di una campagna che unisce Siror e Tonadico. La campana in bronzo recava l'iscrizione "Anno Domini VVV" . Lo stemma, insegna o arma del comune, trova, di conseguenza a questo fatto, il simbolo in una piccola campana con un nastro recante il nome di "Piubago" il mitico centro scomparso. La prima chiesa di Siror fu consacrata nel 1345, ma un'antica cappella era certamente presente sulla stessa area nel 1320. All'epoca fu dedicata ai Santi Andrea e Luciano Vescovo. Quando lo stile gotico si impose in tutta Europa, anche la comunità di Siror volle "fabricar et sublevar la glesia et capella de Sant' Andrea" secondo il nuovo stile, così venne decisa la demolizione parziale con una trasformazione sostanziale. Nel 1718 si eressero le attuali sei colonne in tufo, successivamente venne posato un nuovo pavimento di pietra. La trasformazione ebbe termine nel 1723 e l'edificio fu consacrato nel 1796. Recentissimi lavori sono stati eseguiti per opere di ripulitura ed intonacatura, attuando in questa occasione le rifiniture delle volte in oro zecchino. Di particolare rilevanza l'altar maggiore, del 1885, completamente marmoreo, ideato e scolpito da Demartin di Predazzo; sul lato sinistro dell' abside spicca una tela raffigurante una turbolenza "deposizione secentesca" che le tinte cupe ed il groviglio dei corpi rendono particolarmente attraente; e ancora il Trittico, datato 1505 che si presenta decorato con statue e lavori di intaglio policromati. Lo scrigno maggiore contiene al centro la Madonna con Bambino, Sant' Andrea con la Croce a sinistra e San Lucano Vescovo a destra. Così anche il minore, situato alla base, raffigurante Cristo con globo in mezzo agli apostoli. Sulle portelle spaziano i Santi Antonio Abate e San Rocco. Di bottega bolzanina si nota sulla parte superiore il ricco e pregevole intreccio a rameggi dorati. Tra le numerose altre opere che attraggono l'attenzione del visitatore vi sono gli affreschi sulla volta centrale, l'organo, gli altari, la Via Crucis, la piccola cappella del battistero-altare dell' Addolorata con a lato la pila dell'acqua santa. Tra gli edifici che ospita Siror, di particolare prestigio Casa Segat, già Politi, riportante degli splendidi affreschi. Infine due altrettanti pregevoli raffigurazioni pittoriche si susseguono in Via Ronchi.
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