Tempio di Minerva Medica e Le Catacombe
Facente parte dell'area relativa all'Esquilino,la zona comprendente la basilica di Santa Croce in Gerusalemme comprende alcuni degli edifici più importanti di un quartiere che in realtà ne aveva ben pochi essendo principalmente abitato da plebei. In quest'area iniziava la via Labicana, che prendeva il nome dalla colonia di Labicum situata a 15 miglia da Roma e in epoca imperiale passava attraverso la PortaMaggiore. Tempio di Minerva Medica Situati in via Giolitti presso i binari della ferrovia, sono visibili i resti di un edificio comunemente conosciuto come il Tempio di Minerva Medica. Si tratta della parte superstite di un complesso più ampio, composto da un'aula coperta a cupola, a pianta dodecagonale, con ampie nicchie semicircolari sui lati. Sulle pareti sono presenti dieci grandi finestre, che già in antico hanno costretto a realizzare alcuni pilastri esterni per sostenere la struttura. Sul lato settentrionale dell'aula era situato l'ingresso, preceduto da un atrio, mentre altri ambienti di forma semicircolare (di cui rimane ben poco) erano addossati all'esterno dell'aula, contenendo le spinte delle alte pareti. Il monumentale edificio, databile al IV secolo d.C., viene generalmente identificato con un ninfeo degli Horti Liciniani, la grande villa che si estendeva in questa parte dell'Esquilino e che prendeva nome da Licinio Gallieno (260-268 d.C.). Si trattava di una proprietà di grandi dimensioni, in grado di accogliere l'intera corte quando l'imperatore si trasferiva nella villa. Negli scavi effettuati, sono state scoperte numerose sculture, tra cui due statue di magistrati conservate nei Musei Capitolini, e una di Minerva, che ha dato poi il nome all'edificio. Per la visita si deve effettuare la richiesta presso la Soprintendenza Archeologica di Roma al seguente numero di telefono: 066790110. Le Catacombe
Con il termine di catacombe, sono indicati gli antichi cimiteri sotterranei cristiani ed ebraici. L'espressione "ad catacumbas" (presso le cavità), dava il nome alla zona situata tra il II ed il III miglio della via Appia, per la precisione tra la basilica di San Sebastiano ed il circo di Massenzio; tale area era caratterizzata da un avvallamento del suolo, dovuto all'estrazione della pozzolana. In queste grotte, nel III secolo d.C., venne realizzato il cimitero sotterraneo di San Sebastiano, in seguito conosciuto già nel IV secolo proprio con il nome di Catacumbas. Con la scoperta di altri sotterranei a partire dal Medioevo, la denominazione data al cimitero di San Sebastiano venne assegnata a tutti i cimiteri sotterranei, cristiani ed ebraici. Tutte le catacombe sono situate sempre al di fuori delle mura urbane, ai margini delle vie principali, posizione dovuta a una norma contenuta nella legislazione romana arcaica (le XII Tavole), dove veniva stabilito che all'interno della città non venisse sepolto o bruciato alcun cadavere, soprattutto per motivi igienici. La tomba doveva essere rispettata in quanto ritenuta "luogo sacro" a prescindere dalla religione cui apparteneva il defunto, ed eventuali violazioni del sepolcro erano da ritenersi, di conseguenza, dei sacrilegi. Un'altra norma del diritto romano prescriveva che chiunque aveva diritto a una sepoltura, indipendentemente dalla sua condizione.
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