in via Giolitti all'Esquilino
Situati in via Giolitti presso i binari della ferrovia, sono visibili i resti di un edificio comunemente conosciuto come il Tempio di Minerva Medica. Si tratta della parte superstite di un complesso più ampio, composto da un'aula coperta a cupola, a pianta dodecagonale, con ampie nicchie semicircolari sui lati. Sulle pareti sono presenti dieci grandi finestre, che già in antico hanno costretto a realizzare alcuni pilastri esterni per sostenere la struttura. Sul lato settentrionale dell'aula era situato l'ingresso, preceduto da un atrio, mentre altri ambienti di forma semicircolare (di cui rimane ben poco) erano addossati all'esterno dell'aula, contenendo le spinte delle alte pareti. Il monumentale edificio, databile al IV secolo d.C., viene generalmente identificato con un ninfeo degli Horti Liciniani, la grande villa che si estendeva in questa parte dell'Esquilino e che prendeva nome da Licinio Gallieno (260-268 d.C.). Si trattava di una proprietà di grandi dimensioni, in grado di accogliere l'intera corte quando l'imperatore si trasferiva nella villa. Negli scavi effettuati, sono state scoperte numerose sculture, tra cui due statue di magistrati conservate nei Musei Capitolini, e una di Minerva, che ha dato poi il nome all'edificio. Per la visita si deve effettuare la richiesta presso la Soprintendenza Archeologica di Roma al seguente numero di telefono: 066790110.
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