per promuovere il territorio nel suo aspetto più tradizionale
In giro per l’Europa, in particolare tra Olanda, Belgio, Germania esistono diversi itinerari che hanno come soggetto principale il mulino. Tra i più interessanti è senz’altro la Strada dei Mulini che si sviluppa nella regione della Westfalia, a metà tra Berlino ed Amsterdam, un lembo della Germania settentrionale, disteso tra il corso del fiume Weser e il Mare del Nord. In un territorio che appare dall’alto come un mosaico di acque e campi, opera, ormai da anni, una associazione composta in buona parte da volontari, che accoglie ed accompagna lungo un percorso organizzato, raccontando storie e curiosità di quei luoghi.
Mille chilometri sono necessari per raggiungere quei luoghi - che vedremo in un prossimo appuntamento -, molti meno servono per raggiungere quel territorio, pure ricco di mulini, oggetto del nostro primo appuntamento con Vissi di Viaggio.
Capita (raramente ma capita) che anche nel nostro territorio piacentino, alcune persone di iniziativa e di particolare apertura, caratteristiche non propriamente tipiche della nostra cultura, diano vita ad un progetto dentro il quale non vi sono necessariamente scopi commerciali, o per lo meno non ne rappresentano la priorità, ma che diversamente ha, come valore primo, il recupero delle tradizioni e del territorio, mosso dai sentimenti e dall’attaccamento alla propria terra. E’ il caso dell’Associazione La Strada dei Mulini, sorta solo qualche mese fa in Val Tidone, che racchiude oggi circa una ventina di aderenti tra mulini, aziende agricole, aziende vitivinicole e prodotti artigianali tipici. L’intento consiste nel recupero degli oltre trenta mulini sparsi nel territorio, allo scopo di ripristinare, anche solo a livello dimostrativo e didattico, la loro funzionalità, riproponendoli quali strutture ricettive e di ospitalità, o di interesse culturale, come il Mulino Lentino che aprirà le sue porte nella primavera 2007 come Museo della Civiltà Molitoria, per esporre una serie di oggetti, documenti ed attrezzi, frutto di ricerca e studi approfonditi. Ambizioso è invece l’obiettivo che consiste nella realizzazione di una linea produttiva che vedrebbe uno Sfarinato biologico ottenuto con la trasformazione delle granaglie secondo metodi artigianali originali, con l’uso di alcuni mulini della zona, azionati come un tempo, dall’acqua che muove la macina a pietra; il prodotto ottenuto verrebbe in seguito contrassegnato con un marchio d’origine per trovare spazio in un mercato di nicchia, capace di valorizzarne qualità e tipicità.
Tra i sostenitori anche la Comunità Montana Valle del Tidone che ha provveduto anche alla stampa e alla distribuzione di un’apposita cartina dettagliata con mappa e notizie utili. C’è ancora tanto da fare per rappresentare la Strada dei Mulini della Val Tidone come una zona turistica a tutti gli effetti, ma siamo solo all’inizio e quindi si confida nella sensibilità degli operatori locali che, sempre più numerosi, potranno rendersi partecipi e dare maggiore sostanza alla proposta dell’associazione.
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Roberto Rossi
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