centri della Strada dei Mulini
Caminata La visita al più piccolo centro comunale del piacentino, con un territorio che non arriva ai 32 kmq. ed una popolazione di 301 abitanti (dato settembre 2006), colpisce per la particolare atmosfera che si respira passeggiando tra le sue strette ed anguste stradine, sulle quali si affacciano belle case in pietra sapientemente ristrutturate. Questo antico borgo fortificato nasconde tuttavia la parte più bella ed interessante nel suo sottosuolo. Unico tra tutti i centri abitati della provincia piacentina, Caminata svela una serie di camminamenti sotterranei tra le case, in comunicazione tramite aperture negli scantinati e cortili, vere e proprie vie di fuga verso la campagna in caso di assedio. Ed è proprio da questa peculiarità che questo piccolo centro prende il nome. Due sono le “caminate” oggi identificabili con sicurezza, entrambe sulla sinistra arrivando dal basso: una è Via Vittorio Emanuele II e l’altra è in Piazza Maggiore. La prima è una casa-torre dalle solide mura in pietra che reca la data 1622 su una parete. La seconda è una torre accanto alla quale fu successivamente edificata l’abitazione; nello scantinato ci sono tracce di un camminamento e, pure qui una data: 1799. Anche per Caminata i mulini hanno rappresentato una importante risorsa per l’economia locale e dei tre che esistevano ne rimane oggi uno solo: erano il mulino dei Fondi, il mulino Pizzali e, unico supersite, il mulino Garbarini, detto anche molinetto. Quest’ultimo conserva ancora l’antica originale ruota metallica, oltre ad una bellezza che traspare tuttoggi nonostante i danni subiti da un incendio occorso negli anni novanta. La storia racconta che il gestore di questo mulino, tal Valeri originario della Liguria, è stato l’ultimo dei mugnai carrettieri della Val Tidone. Fino ancora agli anni settanta percorreva con il suo cavallo e carretto le sconnesse stradine della valle, diffondendo un inconfondibile scricchiolio di ruote sul selciato. Caminata pare mantenere ancora vive certe sensazioni fatte di rumori, profumi, colori, in un ambiente di inconfondibile serenità dove i ritmi del tempo sono scanditi ancora dalla luce del giorno e dai mestieri più tradizionali dell’uomo che lavora la terra, che vive nel più ampio rispetto della natura, come un tempo, che qui sembra essersi fermato.
Pecorara Su una collina, a dominio della Valle del Tidoncello, è un piccolo centro abitato con origini risalenti alla preistoria. La sua spiccata peculiarità rurale è testimoniata anche dal toponimo che richiama l’allevamento dei ovini, una delle attività principali praticata in zona. Territorio del Monastero di San Colombano sino al ‘500, è stato in seguito possedimento dei Malaspina, poi dei Visconti il quale assegnò alcuni terreni a Jacopo dal Verme, suo consigliere, dando così corpo allo Stato Vermesco; passò successivamente agli Scotti e ai Fulgosi. Pecorara si caratterizza per la sua quasi immutata identità “montanara”, dove la natura e le tradizioni trovano ancora ampio spazio e rappresentano valori ben salvaguardati dalla comunità locale. Un ambiente lontano dai ritmi frenetici della città, dove inquinamento e traffico non sono termini del parlar comune… In questi luoghi incontaminati è bene respirare a pieni polmoni perché l’aria è fresca e sana, passeggiando lungo sentieri immersi nel verde dei prati e nella ricca vegetazione. Anche grazie a questa cura del territorio Pecorara è presidio di prodotti autoctoni, formaggi, salumi, miele, proposti nelle aziende agricole presso le quali si possono anche degustare. Meta per gli amanti dei funghi e dei tartufi che qui crescono rigogliosi questo piccolo centro dell’Alta Val Tidone rappresenta una importante tappa per la Strada dei Mulini poiché, come si evince dal libro di Fausto Borghi “Mugnai e Mulini della Val Tidone”, l’arte molitoria era in zona molto diffusa e costituiva una importante risorsa dell’economia locale. Ricorda Borghi Franco, papà dell’autore della pubblicazione, che a Pecorara sorgevano il Mulino Quadrelli che funzionava a cilindri, il Mulino del Farmacista, detto anche Spiziar, e il Mulino del Tombino i quali invece funzionavano, come la stragrande maggioranza, a macina. Quest’ultimo, che sorge lungo il corso del rio Tidoncello, era anticamente chiamato il Mulino delle quattro ruote, poiché pare che fossero ben quattro le ruote che macinavano il grano, anche se è opportuno usare il condizionale in quanto concrete testimonianze non sono, ad oggi, ancora state acquisite. Da visitare a Pecorara è senz’altro la Chiesa di Lazzarello, frazione che si raggiunge seguendo le segnalazioni per Costalta, ad un’altitudine di 780 mt..; circondata da querce secolari, la chiesa è caratterizzata dalla particolare posizione delle sue due campane, collocate non non nella parte alta del campanile, bensì poste sul sagrato. Di fronte alla chiesa si trovano profumati boschi di castagno. Il comprensorio comunale offre la possibilità di effettuare interessanti escursioni nei dintorni: consiglio il Monte Aldone, con tappa nella zona denominata “Casa del diavolo”, il Poggio Uccello a poco meno di 700 mt. di altitudine, e il Monte Lazzarello a quota 865 mt.. E ancora, sopra Cicogni, che si divide tra i comuni di Pecorara e Romagnese, da vedere la Pietra dei Corvi, un Giardino alpino a quasi 1000 mt. di altitudine, realizzato dal botanico Antonio Ridella (per info 0383 580597). A poche centinaia di metri dalla chiesa di Lazzarello si colloca una interessante opera in fase di realizzazione: si tratta dell’Osservatorio Astronomico. La prima pietra è stata posata il 25 giugno 2005 e ad oggi è stata completata una prima parte che consiste nella cupola che poggia su una struttura in cemento. L’Osservatorio Astronomico, oltre a valorizzare il territorio e a promuoverlo verso un turismo culturale qualificato, consentirà al Gruppo Astrofili di Piacenza di esercitare e divulgare la pratica dell’astronomia da una posizione privilegiata, con funzioni di ricerca e didattiche (vedi www.astrofilipc.it).
Info Municipio Caminata tel. 0523 990132 – 0523 993428 Municipio Pecorara tel. 0523 995414 – 0523 999110
Mangiare a Pecorara Ristorante La Colombina Via Battista, 11 Tel. 0523 999127 Ristorante Da Italo Via Roma, 5/A Ristorante Pizzeria Al Mulino - Loc. Molino Reguzzi Tel. 0523 990196 Trattoria Alpina Vicolo Portici, 6 - Cicogni Tel. 0523 999116 Trattoria Da Augusto - fraz. Costalta Via Matteotti, 2 Tel. 0523 999115 Antica Osteria Cicogni - fraz. Cicogni Via della Chiesa Tel. 0523 999245
Dormire a Pecorara B&B La Casa Rossa - loc. Casa Senti, 1 Tel. 0523 999603 www.la-casarossa.com maxbari@infinito.it Affittacamere Al Mulino - Loc. Molino Reguzzi Tel. 0523 990196
Mangiare a Caminata Ristorante Il Nido del Cuculo Via V. Emanuele, 18 Ristorante Pace Via Provinciale, 10
Prossimi appuntamenti Venerdì 17 novembre – itinerari dei mulini: Nibbiano e la Comunità Montana della Val Tidone - cosa visitare, dove dormire, dove mangiare. Venerdì 24 novembre – Nibbiano e la diga del Molato raccontata da Augusto Quadrelli Venerdì 1° dicembre - Val Boreca Venerdì 8 dicembre – Val Perino
Per informazioni e suggerimenti tel. 0523.609545 fax 0523.570659 cronaca@robyrossi.it
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da La Cronaca Roberto Rossi
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