interessa la media e alta Val Tidone
Il tracciato interessa parte del territorio della media ed alta Val Tidone, comprendendo i comuni di Pianello, Nibbiano, Caminata e Pecorara. Prima di giungere a Pianello, si visita Corano, un piccolo borgo, nel comune di Borgonovo, con belle dimore rurali ed un antico castello ricostruito nel 1453. Dopo qualche chilometro si giunge poi a Fabbiano, dove già troviamo i primi mulini: il Vai e il Cittadino in loc. Vai. Proseguendo lungo la statale, dopo poche centinaia di metri, sulla sinistra, il Santa Margherita; successivamente ne incontriamo altri tre: il Mulino Spada, il Piano e il Rosso; proprio da quest’ultimo ha inizio un sentiero escursionistico che a piedi, attraversando il centro abitato di Pianello, conduce fino a Pecorara oltrepassando Nibbiano, incontrando in successione i mulini Nuovo, Rizzo, Ceppetto, Gobbo, Lentino, Molinazzo , Baldante, Reguzzi, Tombino, Albertini, Fracassi e, un po più in la, Molinello. Da Pianello, in alternativa, si può raggiungere Pecorara anche seguendo le indicazioni per la Rocca d’Olgisio (con possibilità di pernottamento in B&b), che dista da quest’ultima poco più di 10 chilometri; superata la rocca la strada prosegue lungo le pendici orientali del Monte Aldone, ricoperte da distese di boschi di cerro. Al valico di Cà del Diavolo, a 630 mt. di altitudine, ha inizio una ripida discesa che porta direttamente a Pecorara. Da qui si procede, per un ulteriore interessante escursione, in direzione di Bobbio e, valicato il Colle della Crocetta di Cicogni (buona la trattoria in paese), si accede al Giardino Botanico Alpino di Pietra Corva che ospita specie floreali delle più svariate provenienze e da dove partono numerosi sentieri di breve durata e di facile percorribilità. Altri mulini si sviluppano nelle vicinanze della ex strada statale 412; in località Stra, nota per il Santuario B. V. delle Genti dedicato alle vittime civili di guerra del piacentino, si trova il Mulino Bucellari. Proseguendo per Pianello si incontrano, in località Trevozzo, altri quattro mulini in rapida successione: Botteghe, Franzini, Labò e Fornace, mentre un quinto sorge a poche centinaia di metri, il Noce del Gallo. Appena dopo si visita il Mulino Ferro, superato il quale si ritrovano i mulini già citati nel percorso escursionistico, fino al Molinazzo. Arrivati a Nibbiano si lascia l’itinerario già visto fino a Pecorara, per continuare lungo la statale in direzione Caminata, dove si visitano i mulini Fondi, Mulinino, Guasto e il Diga di Molato. Da Nibbiano numerosi sono i percorsi che si addentrano in un ambiente naturale incontaminato, caratterizzato da antichi fortilizi. Conviene partire dal castello di Trevozzo e da qui, un breve tratto di strada conduce ad un bivio: sulla destra la strada provinciale 44 porta a Sala Mandelli, mentre a sinistra, percorrendo la provinciale 45 si sale su fino a Tassara, poi a Stadera e a Torre Gandini, per discendere poi nel centro di Nibbiano. Anche Corticelli e Genepreto, raggiungibili con una deviazione segnalata qualche chilometro dopo Trevozzo, sono sede di castelli (e anche di buoni agriturismi e ristoranti). Una visita merita anche la località di Trebecco, (si può trovare ristoro solo presso un circolo), dove si trova il lago omonimo, a 330 mt., di altitudine, un bacino artificiale per l’irrigazione e la produzione di energia elettrica. Ritornando a Nibbiano l’itinerario si conclude con la visita a Caminata, ormai prossimo al confine con la Lombardia e la provincia di Pavia.
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da La Cronaca Roberto Rossi
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