percorso ad anello sul versante destro della val Chiarone
Tempo di percorrenza percorso in parte ad anello: 4,30 ore
Difficoltà: per escursionisti esperti; alcuni passaggi sul crinale di Monte San Giovanni richiedono particolare attenzione; assenza di punti d’acqua
Periodo consigliato: l’esposizione al sole e le basse quote rendono il periodo estivo poco indicato per l’eccessiva calura
Come arrivare alla partenza
uscita al casello autostradale della A21 Castel S. Giovanni, quindi si imbocca la strada statale 412 fino a Pianello Val Tidone. A Pianello, oltrepassato il Torrente Tidone, si sale, alla sinistra del paese, puntando su Mezzano e Piozzano. La strada provinciale n.60 segue il fondovalle. In corrispondenza di una trattoria, subito dopo il ponte che attraversa il torrente, si devia a destra per Chiarone, che si raggiunge dopo qualche chilometro.
Percorso
L’itinerario proposto si svolge su un percorso ad anello disposto sul versante destro della Val Chiarone e su un altro che percorre un crinale secondario del versante opposto. Il punto di partenza per entrambi è Chiarone dove si può lasciare il mezzo di trasporto in un ampio piazzale prima della trattoria. Iniziando l’escursione a percorso circolare, si deve guadare il Torrente Chiarone, si imbocca quindi una carraia che sale in mezzo ad una vigna e costeggia il bordo di una boscaglia. Si prosegue in salita, finchè la carraia si perde nel campo coltivato, e si raggiunge un primo rudere, poi successivamente un altro, fino dove si può osservare il bellissimo panorama del castello di Rocca d’Olgisio. Ripreso il cammino si risale il bordo sud-orientale della valle a canoa, dove la presenza di un substrato roccioso particolarmente resistente dà luogo ad un ripido crinale boscato. La salita porta sulla strada asfaltata che corre sulla linea di spartiacque con la Val Luretta, poi si prende la strada sterrata che ridiscende il versante destro della Val Chiarone. La comoda e graduale discesa a piedi permette di osservare, la particolare morfologia del paesaggio e la cima Monte Aldone. Superata Cà d’Archia si prosegue fino ad arrivare alla strada asfaltata che giunge a Chiarone oppure, nella direzione opposta, al punto di attacco per la salita del versante sinistro, lungo il fianco sud-occidentale della sinclinale. In corrispondenza della curva stradale si sale una scalinata in ferro, e successivamente, superata una cappelletta, si prosegue per un sentiero che, aumentando la pendenza, giunge in un’area boschiva e rocciosa. Il sentiero prosegue verso la linea di crinale raggiungendo una balconata rocciosa, dove lo strato sommitale più resistente, protegge il più erodibile strato sottostante, dando origine ad una curiosa morfologia a fungo. Si sale ripidamente seguendo delle frecce sbiadite color rosso rivolte nella direzione opposta del cammino, fino ad arrivare al nucleo storico di Cà dei Pisani. Ripreso il cammino si raggiunge un riparo naturale determinato dall’inclinazione di uno strato arenaceo, sotto il quale una serie di massi grossolanamente lavorati, paiono formare ripiani e sedili. Poco più avanti si incontra una piccola, ma estremamente significativa forma di erosione innescatasi in corrispondenza di un grosso affioramento alla destra del sentiero. Si tratta di una cavità naturale creatasi per la presenza all’interno del sedimento di una zona meno resistente che, in seguito, si è allargata per erosione idro-meteorica. Salendo ancora lungo il crinale si arriva ad un’altra balconata naturale: di fronte a noi abbiamo l’abitato di Roccapulzana, e proseguendo si sale nel bosco fino alla successiva cima. Facendo attenzione si può risalire il roccione di destra, utilizzando la scalinata scolpita nella roccia, dalla cui sommità contempliamo lo splendido scenario sul contrafforte arenace dominato dal castello. Lasciato il roccione, si scende verso nord e si oltrepassa la stretta fenditura, per arrivare tra grossi affioramenti sferoidali, ad un bivio. Scendendo sulla sinistra si trova una carraia che conduce a Costa, un vecchio paese che deve il toponimo alla propria disposizione di crinale. Lo stesso crinale piega per salire rettilineo il versante, battuto dalla strada comunale, collegandosi al crinale principale e delimitando un bacino secondario, i cui ampi coltivi nascondono un terreno soggetto a movimenti gravitativi diffusi anche se superficiali.
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