Castel San Giovanni ieri e oggi

Castel San Giovanni ieri e oggi

i primi insediamenti nella zona dell’attuale San Rocco

Km. da Piacenza 20 Altitudine 74 Prefisso Telefonico 0523 C.a.p. 29015 Guardia Medica tel. 842225 Municipio tel. 844248 Carabinieri tel. 842620

Ha origini molto antiche ed i primi insediamenti ebbero luogo sulle sponde del Rio Lora (in vicinanza dell’attuale San Rocco), ma il più significativo avvenne nel 1831 in località Campo dei Soldati di Ganaghello; durante il lavoro nel campo venne alla luce un rozzo vaso di creta, grande come una pentola, ripieno di monete consolari romane d’argento conservate perfettamente. Le monete risalivano al 600-700 del periodo romano e furono nascoste non prima della dittatura di Giulio Cesare, nel 46 a.C.. Grazie al pretore di Castel San Giovanni e della proprietaria del campo, 43 di quelle monete furono donate al Museo Ducale di Parma dove si trovano ancora oggi. La strada Postumia o Romea si trovava vicino al porto romano di Parpanese e divenne presto una località importante. Castel San Giovanni fu vittima, nei secoli, di saccheggi e distruzioni, derivanti dagli eventi storici. Il torrente Bardoneggio fu un motivo di scontento per la città in quanto la fece involontariamente partecipare alle lunghe guerre tra Piacenza e Pavia, mentre, in tempo di pace, le offrì grandi vantaggi economici per il traffico di merci che dal Porto di Genova entravano nel Ducato attraverso la dogana di Bardoneggio. Nel 1290 Alberto Scoto, signore di Piacenza, fece costruire presso Olubra un borgo murato a forma quadrangolare di circa 120.000 mq.. Le mura, circondate all’esterno da un grande fossato difensivo, erano lunghe circa 1.300 mt.. Sorgeva così la Rocca, a forma quadrata con ponti levatoi. La strada Romea, l’attuale corso Matteotti, attraversava il borgo fortificato ed era chiuso dalla porta piacentina e dalla porta pavese. Nel secolo XIV venne costruita la chiesa Collegiata, unica costruzione rimasta dalle antiche vestigia; le mura, la Rocca e le porte furono completamente demolite tra il 1820 e il 1830. Le piante esotiche, piantate su un’area del fossato, in quei tempi costituirono una curiosità e quando erano in fioritura molta gente veniva anche da lontano per vederle. Castel San Giovanni ha sempre avuto un’economia agricola fiorente e, nel 1860, nacque il Mercato dei Bozzoli del baco da seta, nella chiesa di San Rocco, chiusa al culto, e successivamente sotto i portici del mercato. Il Mercato dei Bozzoli era dotato di bilancia pubblica e vi confluiva tutta la produzione della val Tidone, molto pregiata ed abbondante fino agli anni ’30 quando questa attività venne abbandonata per la caduta del prezzo. Altrettanto fiorente fu la zootecnia specialmente nelle terre e prati naturali irrigate da molte fontane sorgenti a nord dell’attuale ferrovia. Le terre del comune non irrigue erano tutte coltivate con filari di vite ed alberi da frutto. Vi era un gran numero di "particolari": agricoltori proprietari di piccoli poderi o di appezzamenti di terreno alla periferia del capoluogo che fornivano il latte per il consumo diretto e molti prodotti di bassa corte al mercato locale. Inoltre, era diffuso l’artigianato ed in particolar modo la tessitura e la lavorazione del cuoio e l’attività molitoria, con diversi molini sul Po. La diga sul Tidone, negli anni ’20, permise l’irrigazione di tutte le aree pianeggianti. Si diffuse la coltivazione delle barbabietole da zucchero e dei pomodori che costituirono una delle principali voci del reddito agricolo fino agli anni ‘70. Negli anni ’30 molto attiva fu anche la produzione delle uve da tavola che oggi si sviluppa nei fertili vigneti distesi sui primi rialzi delle frazioni di Ganaghello e Creta e che all’epoca venivano in gran parte esportati verso la Germania. Sempre in quel periodo nacquero le prime industrie.
Monumenti di notevole valore storico ed artistico ornano la città: la Collegiata o la Chiesa di San Giovanni Battista del XII secolo, nominata monumento nazionale, Villa Braghieri-Albesani del XVIII secolo, con la tutela della Sovrintendenza Regionale e visitabile telefonando al Centro Culturale Polivalente. Nelle vicinanze di Castel San Giovanni, ai margini della via Postumia e vicino al Po, si trova l’antica località di Fontana Pradosa. Le cronache medievali narrano la storia di un castello definito fortissimo e inespugnabile, contro cui si infransero numerosi assalti di cui oggi purtroppo non rimane alcuna traccia.

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